PRATO – E’ di 19 aziende sospese per l’impiego di lavoratori senza regolare contratto, un imprenditore arrestato per l’elevato numero di operai non in regola con il permesso di soggiorno impiegati all’interno dello stabilimento, e sanzioni pecuniarie per un ammontare di 128mila euro, il bilancio di una serie di controlli interforze svolti nell’ultima settimana nelle aziende del territorio di Prato.
Impiegava cittadini stranieri senza permesso di soggiorno e costringeva a lavorare i suoi operai sette giorni su sette con un’ora di pausa per l’intero turno, e soli due giorni di riposo al mese. Il tutto all’interno di un’azienda tessile che contava anche quattro locali annessi adibiti a dormitorio, muniti peraltro di un solo bagno. Nei confronti di un imprenditore cinese di 61 anni, titolare di una ditta tessile a Carmignano (Prato), in localitĂ Bacchereto, è stata eseguita la misura interdittiva del divieto temporaneo di esercitare l’attivitĂ imprenditoriale per un anno.
In particolare, all’uomo è stato contestato di impiegare 11 cittadini stranieri, tutti di nazionalitĂ cinese, sprovvisti del permesso di soggiorno.
Complessivamente, rende noto la prefettura, sono stati identificati 35 cittadini stranieri, di cui 13 presenti sul territorio nazionale senza titolo di soggiorno. Nel corso delle ispezioni sono state riscontrate diverse violazioni delle norme in materia di tutela della salute e della sicurezza nei luoghi di lavoro. In particolare, una delle imprese è stata sanzionata sia per le carenti condizioni igienico-sanitarie che per la mancanza di agibilità dei locali.
Accertata anche l’evasione totale della Tari e nei confronti della ditta è stato disposto il sequestro amministrativo di 54 macchinari e di locali impropriamente adibiti a dormitorio.
Un’altra delle ditte controllate, in ragione delle specificitĂ dei processi produttivi, è stata sottoposta alle verifiche dell’Agenzia regionale per la protezione ambientale. Riscontrate anche violazioni delle norme in materia di conferimento dei rifiuti speciali, nonchĂ© sulla tenuta dei registri di carico e scarico dei rifiuti pericolosi.
Accertato inoltre il mancato aggiornamento dei documenti di sicurezza con il nuovo rappresentante legale, ulteriore motivo di sospensione dell’attivitĂ .