PRATO – “Il Governo ha stanziato, come previsto e come giĂ definito, tutte le risorse necessarie che mancavano a causa degli aumenti dei prezzi per poter procedere con la gara del tunnel del Soccorso. Quando i progetti hanno un valore per un territorio, sono ben strutturati e seguiti passo per passo, nonostante i tempi biblici della burocrazia, vanno avanti”. Lo afferma in una nota il sindaco Matteo Biffoni sullo stanziamento Cipess che permetterĂ ad Anas di procedere con la gara integrata.
“Con impegno, testardaggine e determinazione abbiamo lavorato per portare avanti un intervento che cambierĂ radicalmente un pezzo di cittĂ , nel solo interesse di Prato – prosegue -. Abbiamo lavorato con governi di ogni colore politico e con governi tecnici, perchĂ© così si fa quando si amministra davvero e si è persone serie. Ed è questa la differenza tra chi si occupa di istituzioni e chi parla senza cognizione di causa: il ministro Salvini ha stanziato i fondi che mancavano e che servono a realizzare un’infrastruttura fondamentale per la nostra cittĂ . Mi auguro che adesso Gianni Cenni e tutti i suoi candidati cessino di smentire il loro stesso Governo e comprendano quello che giĂ doveva essere palese: l’opera va avanti perchĂ© noi abbiamo amministrato davvero e non si torna indietro”.
Circa “74 milioni di euro per un sottopasso di 800 metri: un capolavoro. Io con assai meno di quei soldi e in tempi decisamente piĂą contenuti avrei sistemato il nodo del Soccorso e alleggerito l’intersezione di Capezzana. Quando i cittadini saranno prigionieri del cantiere, sapranno chi ringraziare”. Replica lo stesso Cenni, rispondendo al sindaco Matteo Biffoni. “I costi sono lievitati non solo a causa dell’aumento del prezzo dei materiali, ma perchĂ©, pur di perseguire un’opera faraonica, si sono dovuti impegnare tanti soldi in opere di mitigazione ambientale per renderla sostenibile – accusa Cenni -Se per mettersi medaglie al petto il sindaco Biffoni deve dire che spendere 74 milioni di soldi pubblici per interrare 800 metri di strada significa avere amministrato bene, lo dica pure”. “Io – avvisa Cenni – sarei molto piĂą cauto. Basta prendere in mano una calcolatrice e capire quanto costa al contribuente un metro di quel sottopasso, sempre che la cifra resti quella che conosciamo oggi”. “Quando i cittadini saranno prigionieri di traffico e cantieri ben oltre il nodo di quell’area, e lo saranno per molti anni, sapranno quale santo ringraziare – il commento di Gianni Cenni – sapranno che, tra non so quanti anni, potranno percorrere un sottopasso di 800 metri costato una cifra stellare che si sarebbe potuta usare per alleggerire l’intersezione della Declassata con la tangenziale a Capezzana e che molto sarebbe avanzato per altre opere. L’ipotesi dello stanziamento dei fondi che mancavano, era stata messa in campo e dico chiaramente di aver sperato in un ripensamento perchĂ© questo avrebbe consentito di fare un ragionamento piĂą attento ai futuri problemi di realizzazione che colpiranno i cittadini”.