Sottoscritta il 10 febbraio dalla Regione e da tutte le 10 organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area sanità per rafforzare il sistema sanitario regionale
È l’obiettivo di fondo di una pre-intesa sottoscritta il 10 febbraio dalla Regione e da tutte le 10 organizzazioni sindacali della dirigenza dell’area sanità. L’accordo, spiega una nota della Regione, conferma la volontà delle parti di mantenere in essere un luogo permanente di confronto, come già avvenuto nella fase acuta della seconda ondata della pandemia.
Il documento sottoscritto indica con chiarezza alcune questioni rilevanti nell’ambito della gestione delle risorse umane, assumendo l’impostazione strategica che il personale deve essere collocato al centro del sistema sanitario regionale. “L’impostazione strategica sulla quale ci siamo perfettamente riconosciuti – commenta l’assessore alla sanità Simone Bezzini – è che per soddisfare le esigenze di salute dei cittadini con qualità ed efficienza è necessario che il personale sanitario sia collocato al centro del sistema. In una fase così difficile occorrono professionisti motivati, perché la qualità del servizio dipende principalmente da loro”.
L’intesa fissa alcuni orientamenti sotto il profilo contrattuale. Innanzitutto si stabilisce l’attribuzione di una priorità assoluta alle procedure di stabilizzazione dei professionisti con contratti a termine, utilizzando la massima quota di riserva di posti messi a concorso. Vengono inoltre rideterminati i fondi contrattuali (le risorse impiegate a tal fine sono di circa 4,5 milioni). Prevista, tra l’altro, la revisione congiunta del sistema complessivo di reclutamento della dirigenza sanitaria nel Ssr e l’impiego dei medici specializzandi frequentanti il quarto e quinto anno delle scuole di specializzazione con contratti di lavoro subordinato a tempo determinato. Inoltre, viene definito un percorso pluriennale teso a far affluire risorse ai fondi relativi al salario accessorio, nell’ordine di 15 milioni di euro.