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Mar 17 Set 2024
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ToscanaIstruzione🎧 In Toscana oltre 15.000 docenti precari

🎧 In Toscana oltre 15.000 docenti precari

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🎧 In Toscana oltre 15.000 docenti precari
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Le promesse vane del Ministro Valditara sono nei dati che la FLC CGIL Toscana presenta alla vigilia del suono della campanella per i 480 mila studenti toscani. Il precariato, tra docenti e personale ATA, è una realtà, ed è perfino peggiore del 2023. Solo gli insegnanti a tempo determinato sono 15.300, quasi 1200 in più rispetto all’anno precedente.

La “supplentite”. Non è una variante Covid, sebbene la pandemia abbia comunque contribuito ad amplificare gli effetti devastanti sulla scuola, arrivati al parossismo con il ministro Valditara. Dopo l’annuncio urbi et orbi che con il concorso PNRR avrebbe diminuito radicalmente il precariato, il popolo del tempo determinato si conferma in crescendo, un fatto che da straordinario è divenuto ormai ordinario.

I dati della FLC CGIL Toscana parlano chiaro: rispetto all’anno precedente ci sono oltre 1160 insegnanti precari in più. Sul nostro territorio, dei 2.367 posti assegnati, su 3.549 disponibilità, al 2 settembre risultano assunti soltanto 1.413 docenti, pari a meno del 60%. Aumentano, in compenso, i contratti a tempo determinato, circa 15.314, oltre 10 volte il contingente immesso a ruolo.

“C’è anche il problema della continuità del lavoro, perrchè per esempio per i concorsi di svogimento PNRR, si potranno fare le immissioni in ruolo entro il 31 dicembre e i supplenti che verranno assegnati alle classi salteranno e rimarranno disoccupati, con un problema fondamentale per gli studenti”. Così Pasquale Cuomo, Segretario generale FLC CGIL Toscana, a proposito di questa marcia non più silenziosa che riguarda scuola primaria e infanzia, secondaria e sostegno.

Oltre al danno poi anche la beffa, perchè in questo meccanismo al contrario, che penalizza invece di premiare come dovrebbe essere per un ministro del merito, c’è la discriminazione per quei tantissimi risultati idonei al concorso del 2020 e ora messi in coda a quello del 2023 indetto nell’ambito del PNRR. Si aggiungano i due flagelli del dimensionamento scolastico, mancano 70 dirigenti, sostituiti da altrettante reggenze e l’autonomia differenziata. “Diventerebbe una gabbia salariale – dice ancorae Cuomo – e andrebbe a intaccare la libertà di docenza”.

Pesa inoltre l’inverno demografico, si calcolano 5000 bambini in meno a livello regionale, l’ondata è percebile soprattutto alle scuole medie mentre crescono le scuole di secondo grado, in primis i licei, dopo la master chef mania che ha portato per anni acqua agli alberghieri. Più i generale, il prezzo più caro lo pagano come sempre le aree interne.

Non va meglio al personale ATA: sono stati assunti 620 tra amministrativi, tecnici e collaboratori scolastici su 2000 posti disponibili. La CGIL chiede che il numero dei supplenti in deroga, circa un migliaio aumentino e naturalmente che si provveda a mettere a ruolo i docenti idonei e che il secondo concorso PNRR venga fatto slittare più avanti.

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