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Preside scuola della Florida, accusata di ‘pornografia’ e costretta a dimettersi, per aver mostrato il David di Michelangelo a lezione. Nardella la premia

David

Tallahasse, capitale della Florida, La preside di una scuola media pubblica, Hope Carrasquilla, è stata costretta a dimettersi dopo una lezione sul Rinascimento nella quale aveva mostrato il David di Michelangelo, che alcuni genitori hanno definito “pornografico”.

A riportare l’incredibile ‘disavventura’ della preside sono i maggiori quotidiani e media Usa, evocando un ‘effetto DeSantis’, il governatore repubblicano che ha lanciato una crociata per dare più poteri ai genitori nella gestione dell’educazione scolastica e bandire le lezioni di orientamento sessuale e sull’identità di genere nelle elementari.

Una svolta condivisa a livello nazionale dal Grand Old Party, che ha appena approvato alla Camera un disegno di legge ‘censorio’, secondo i dem, per obbligare le scuole pubbliche a distribuire ai genitori un elenco esaustivo dei libri presenti nelle biblioteche scolastiche.

A dare l’aut aut a Carrasquilla, dimissioni o licenziamento, è stato il presidente del ‘Board of Tallahassee Classical School’, Barney Bishop, fervido sostenitore delle politiche educative di DeSantis, compresa la campagna contro ‘l’indottrinamento woke’.

“I diritti dei genitori sono supremi, e questo significa proteggere gli interessi di tutti i genitori, che siano uno, 10, 20 o 50”, ha spiegato Bishop, rifiutandosi però di ufficializzare il motivo delle dimissioni.

La preside si è detta convinta che tutto sia legato alla sua lezione su Michelangelo. Paradossale in una scuola che si chiama ‘Classical school’ e che nel suo sito si presenta così: “La Tallahassee Classical School allena le menti e migliora i cuori dei giovani attraverso un’educazione classica ricca di contenuti nelle arti e nelle scienze liberali, con l’insegnamento dei principi di carattere morale e della virtù civica”.

Oltre al David, considerato uno dei capolavori di Michelangelo e una delle più grandi sculture del Rinascimento, anche la Nascita di Venere del Botticelli o la Creazione di Adamo dello stesso Michelangelo avrebbero causato scontento nei genitori.

Quanto avvenuto nella capitale della Florida non è il primo caso del genere in Usa, dove la cultura in generale, anche nelle università, sta subendo la pericolosa deriva della censura e della ‘cancel culture’, anche da sinistra.

Nel 2022, ad esempio, i tentativi di proibire alcuni libri nelle scuole e biblioteche pubbliche americane hanno raggiunto livelli record, secondo l’American Library Association, l’Associazione delle biblioteche statunitensi. Stando ai dati, lo scorso anno sono stati messi in discussione oltre 2.500 libri contro 1.858 nel 2021 e ‘solo’ 566 nel 2019.

Non sono soltanto i conservatori a sollevare obiezioni, di solito contro contenuti Lgbtq+, ma anche i progressisti. Che ad esempio hanno preso di mira ‘Le avventure di Huckleberry Finn’ di Mark Twain per il linguaggio ‘razzista’. Arizona, Iowa, Texas, Missouri e Oklahoma hanno già presentato proposte di legge per vietare alcuni libri controversi.

Uno scenario che sembra preludere a quello di ‘Fahrenheit 451’, il celebre romanzo distopico di Ray Bradbury che ha ispirato il capolavoro cinematografico di Francois Truffaut.

Della vicenda si è occupato anche il sindaco di Firenze Dario Nardella, che in questi giorni si trova a New York per un’iniziativa all’Onu come presidente di Eurocities. Nardella ha preannunciato che vorrebbe invitare a Firenze la preside licenziata per portarla ad ammirare di persona la statua del David custodita nella Galleria dell’Accademia e ricevere un premio dal Comune di Firenze.

Poi su Facebook Nardella ha scritto: “Un’insegnante della Florida è stata costretta a licenziarsi per aver mostrato agli studenti le foto del David di Michelangelo. Scambiare l’arte per pornografia è semplicemente ridicolo. Inviterò personalmente l’insegnante a Firenze per darle un riconoscimento a nome della città. L’arte è civiltà e chi la insegna merita rispetto”.

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