Firenze, “Verificato che ci sono dieci presenti, non sufficienti per il numero legale, chiudiamo qui il Consiglio comunale alle ore 17:59”. Così il presidente del Consiglio comunale Luca Milani: la seduta quindi si interrompe (come previsto dalla conferenza dei capigruppo) ma gli operai ex Gkn sono ancora in aula.
“Questa è casa vostra, come ha detto anche il sindaco per cui nessuno prende e vi caccia fuori – ha aggiunto il presidente Milani, parlando direttamente agli operai -. Condivideremo questi spazi: domani ci sono qui due classi delle scuole superiori, avremo modo di raccontare ai ragazzi la vostra proposta. Io non sono nelle condizioni di tenere il Consiglio comunale aperto ma non vi cambia niente. Questa è la casa di tutti”.
Aggiornamento: Gli operai della ex Gkn di Campi Bisenzio, in protesta a Palazzo Vecchio, sono usciti tutti dalla sede comunale. È terminata dunque la protesta che ha portato ieri alla sospensione del Consiglio comunale e alla sua interruzione nel tardo pomeriggio di oggi.
“C’è tanta disponibilità ma attualmente siamo ad un nulla di fatto”, la replica di Dario Salvetti del Collettivo di fabbrica Gkn. Adesso verrà costruito un documento tra Giunta (sarà presente l’assessore al lavoro Benedetta Albanese) e lavoratori, per poter procedere nei prossimi giorni: gli operai hanno anche proposto di ospitare una seduta del Consiglio comunale direttamente all’interno dell’azienda.
“Al Consiglio sulla Gkn inviteremo anche Regione e Prefettura”, ha aggiunto Milani. Dalla conferenza dei capigruppo è emerso che Lega, Fdi, gruppo Centro erano a favore della interruzione del Consiglio, cosa poi avvenuta. Dalla parte opposta Pd, Lista Nardella, Sinistra Progetto Comune e M5s, secondo cui era meglio continuare con la sospensione e quindi con la modalità attuata fino a poco fa.
Per quanto riguarda Barbara Felleca (Iv) lei stessa ha precisato “che era presente alla capigruppo in quanto vicepresidente del Consiglio: la solidarietà è fuori discussione, ma la sospensione dell’assemblea non può essere illimitata anche perché l’attività istituzionale resta bloccata”.