Sab 2 Nov 2024
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ToscanaLavoroPresidio Cl'a: "niente stipendi da marzo"

Presidio Cl’a: “niente stipendi da marzo”

Vertenza Cl’a (Cooperativa l’Avvenire di Montelupo Fiorentino, ex Consorzio Etruria): oggi alle 11 nella sede della Regione Toscana in piazza Duomo c’è stato un incontro tra l’istituzione, il commissario liquidatore, Sicrea (che ha affittato un ramo d’azienda) e la Fillea Cgil. Lavoratori in presidio fuori dalla sede. 20 luglio nuovo summit.

Si è svolta oggi la vertenza Cl’a tra l’istituzione, il commissario liquidatore, Sicrea e la Fillea Cgil. Nell’occasione, presidio dei lavoratori in piazza Duomo davanti alla Regione che non riscuotono da marzo e la maggior parte di loro non ha avuto accesso alla Naspi; mentre l’accordo sulla mobilità che prevedeva incentivi all’esodo al momento è disatteso.

Una lavoratrice in presidio ha infatti dichiarato: “Chiediamo che venga rispettato l’accordo che avevamo accettato in conseguenza al licenziamento collettivo che ci era stato fatto: licenziati tutti i lavoratori nel mese di maggio. Avevamo fatto un accordo che prevedeva tra diversi impegni anche l’esodo incentivato, ma sono scaduti i termini. Sembra quindi che non venga rispettato: la riunione è per chiedere il rispetto di questo accordo”.

Sicrea ad oggi ha assunto poco meno di 20 persone di Cl’a, il resto dei lavoratori è a casa, a parte qualcuno che sta lavorando al concordato di Consorzio Etruria.
Alla fine dell’incontro Giulia Bartoli (segretaria generale Fillea Cgil Toscana) ha dichiarato: “Dalle iniziali rigidità siamo mediamente soddisfatti di come è andato l’incontro. Abbiamo chiamato a responsabilità tutte le parti firmatarie dell’accordo e chiesto la sua applicazione integrale, soprattutto sulla parte dei sostegni economici, per evitare una ricaduta sociale ben più consistente. L’incontro è aggiornato a venerdì 20 luglio, momento in cui vogliamo arrivare alla definizione. In questa settimana avremo vari incontri con tutti i soggetti per trovare le dovute soluzioni. I lavoratori sono stanchi, esasperati e con un condizione precaria anche economicamente ma sono pronti a proseguire nelle mobilitazioni”.

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