?Firenze, decine di studenti in presidio davanti alla sede del rettorato dell’Università di piazza San Marco per chiedere la riapertura, in sicurezza, delle aule.
I giovani, sotto la sigla “Studenti in Lotta per il Diritto allo Studio” che riunisce vari comitati studenteschi, dopo un breve corteo da piazza santa Maria Annunziata, hanno organizzato un presidio ed esposto di fronte all’ingresso del rettorato uno striscione con la scritta ‘Garantire il diritto allo studio è vostra responsabilità, l’Università deve riaprire per tutti’.
“Abbiamo organizzato questo presidio – racconta uno di loro – perché vogliamo che sia garantito il diritto allo studio a tutti e questo deve essere fatto attraverso la riapertura totale e in sicurezza dell’Università. È impensabile che si possano riaprire le discoteche e le fabbriche in sicurezza, ma che ancora l’Università, perché considerata improduttiva, non si riapra e si lasci gli studenti in un limbo”.
“Mentre tutto è ormai riaperto l’università continua a restare chiusa, – si può leggere sulla pagina Facebook “Studenti in lotta per il diritto allo studio – Firenze” – con il rischio che lo resti anche il prossimo semestre. Sessioni di laurea ed esami continuano ad essere svolti online, con una regolamentazione folle che non tiene conto dei problemi: non tutti abbiamo la fortuna di avere un’ottima connessione, uno spazio sufficiente in casa, un PC tutto per noi, viviamo in case dello studente fatiscenti, senza connessione Wi-Fi, in stanze condivise con altri o con genitori in smart-working. Nonostante il servizio offerto dall’Ateneo sia stato del tutto carente, si è preteso che gli studenti versassero per intero la rata primaverile, solamente prorogata ai primi di giugno. Non si può pensare di richiedere rate in un contesto in cui gli studenti non possono usufruire completamente del proprio diritto allo studio, in cui non possono accedere a spazi ed attività fondamentali per la didattica. Le proroghe delle scadenze non bastano se i soldi non ci sono!”.
Gimmy Tranquillo ha intervistato alcuni dei ragazzi presenti al presidio: