La sfida per il futuro, ma anche sul presente, parte dalla ricerca e dall’investimento sui giovani. Ne è convinto il presidente della Toscana Eugenio Giani, che stamani ha partecipato alla prima tappa di “Giovanisì in tour col presidente”, oggi dedicata alle borse di studio Pegaso
“C’è chi, preoccupato dai conti, taglia sulle ricerca – ha spiegato dal palco il presidente – Ma è un’impostazione poco lungimirante e in Toscana vogliamo essere invece lungimiranti. Tutelare la ricerca e l’intelligenza è il nostro impegno. Per questo abbiamo deciso senza indugi, pur con tutte le spese sanitarie necessarie per l’emergenza Covid, di impegnare, in attesa dei fondi europei, quattro milioni e mezzo di risorse regionali. Non sono pochi, per non interrompere l’esperienza delle borse Pegaso e mettere a bando settantasette posti anche quest’anno”.
“Dobbiamo investire sui giovani e sulla ricerca – ha ribadito – così come dobbiamo valorizzare le nostre start up puntando ad esempio sugli incubatori per il trasferimento poi di quelle conoscenze ed aiutare così i nostri sistemi produttivi e prodotti a un ulteriore salto di qualità”.
“In Toscana c’è genio e creatività, in passato come oggi – ha concluso il presidente – e lo dimostra, ad esempio, il lavoro svolto dalla Fondazione Tls di Siena, che ha messo a punto la terapia a base di anticorpi monoclonali per i malati di Covid. Impegnare risorse in borse di studio che valorizzino la ricerca diventa un obiettivo strategico”.
“Le testimonianze di questa mattina confermano che abbiamo sicuramente fatta la scelta giusta finanziando con risorse regionali questo ciclo di dottorati Pegaso – ha ripetuto l’assessora all’istruzione, formazione, lavoro e ricerca Alessandra Nardini – Una scelta a sostegno del diritto allo studio e dell’alta formazione universitaria di cui siamo orgogliosi”.
Dal 2017 la Regione ha riservato un’attenzione particolare alla ricerca per una specializzazione intelligente, quella che gli addetti ai lavori individuano come S3, alla fabbrica intelligente e all’industria 4. 0. “I racconti delle beneficiarie e dei beneficiari ci fanno comprendere – ha proseguito l’assessora – quanto questo intervento sia importante per la formazione dei giovani, per migliorare la loro occupabilità e contribuire allo sviluppo e alla innovazione del tessuto produttivo”.
Questo significa anche puntare su dottorati di ricerca di “carattere regionale”, fondati su partenariati fra università, istituti universitari e centri di ricerca operanti in Toscana che prevedano forme di collaborazione con le imprese, rafforzando il raccordo fra alta formazione universitaria e mondo produttivo”.
“Le Borse di dottorato Pegaso sono – ricorda e conclude Nardini – un tassello di un quadro di interventi più ampio sul versante della formazione universitaria, penso prima agli interventi di orientamento, poi a quelli di sostegno vero e proprio al diritto allo studio, e infine ai “voucher alta formazione” e al finanziamento di assegni di ricerca.”
Oltre alle borse Pegaso la Regione finanzia, infatti, con i voucher di alta formazione anche l’accesso delle giovani e giovani laureati a master in Italia e all’estero ed assegni, per giovani ricercatori, su progetti realizzati in collaborazione fra università , enti di ricerca e imprese su temi considerati strategici. E’ da poco stato pubblicato un bando da 4 milioni e 700 mila euro.