Nuovo disco della band che che, a cavallo fra gli anni ’80 e gli anni ’90 rivoluzionò il corso della musica ibridando il rock psichedelico con house ed elettronica.
Dopo il precedente “Chaosmosis” (2016) e la morte del tastierista Martin Duffy, seguita da una serie di spiacevoli polemiche, il futuro della band di Bobby Gillepsie (epocale drummer nel caposaldo “Psychocandy” di The Jesus and Mary Chain) non era del tutto certo. Gillespie si era impegnato in mille progetti paralleli (le collaborazioni con Peter Perrett e Paul Weller, la colonna sonora del film di Émilie Deleuze, “Utopian Ashes” album di cover realizzato con Jehnny Beth) e alla realizzazione della bella biografia “Tenement Kid”.
Sorprendentemente, dopo un tour celebrativo dell’epocale “Screamadelica” un nuovo disco inizia a prendere forma partendo stavolta dai testi, estremamente personali, del solo Gillespie. Registrato tra Belfast e Londra col consueto produttore David Holmes, il disco vede al basso di Jason Falkner, alla batteria di Jay Bellerose, alle percussioni di Davey Chadwitten, e alle chitarre e tastiere il membro di vecchia data (dal 1987) Andrew Innes.
Il disco guarda indietro alla storia della band, e la formula non cambia, psichedelia e funk, soul e gospel spinti insieme fin dalle prime note (“Ready To Go Home”), ma quello che è particolarmente in evidenza è lato politico di Gillespie: un disilluso marxismo (“Innocent Money”), un forte attivismo antimilitarista (“False Flags”), un riferimento a Franco Bifo Berardi (“Deep Dark Waters”), la tensione utopica in “Love Insurrection”(con il bel monologo militante finale di Anna Caragnano), anticapitalismo e anticolonialismo, ma c’è anche spazio per più classiche (ma non memorabili) ballate southern blues, immerse in lussureggianti arrangiamenti d’archi.
A sottolineare ancora di più la natura di quasi “album solista” di “Come Ahead” (espressione scozzese di sfida) è la foto di copertina scattata da Jim Lambie al padre Robert Gillespie Senior, figura fondamentale nella vita di Gillespie: “Se ci fosse un tema generale per Come Ahead sarebbe quello del conflitto, sia interiore che esteriore”.
Come Ahead, dei Primal Scream, è il nostro Disco della Settimana.