Dopo il principio di incendio verificatosi ieri su di un traghetto nel porto di Piombino, i comitati contro il rigassificatore hanno inviato una nota congiunta in cui si invita a valutare i rischi della vicinanza dell’impianto al porto. Intanto, mentre proseguono gli accertamenti tecnici, l’ipotesi più probabile è quella di un guasto elettrico
“Oggi pomeriggio c’è stato un incidente nel porto di Piombino. Al momento le informazioni sono parziali, pare ci sia stato un principio di incendio a bordo di un traghetto. In porto in contemporanea a poca distanza c’era il rigassificatore e affiancata la metaniera di turno. Una situazione difficile comunque, ma molto più allarmante a causa della vicinanza con un impianto di rigassificazione in attività”. Così in una nota congiunta inviata ieri sera da Comitato Salute pubblica, Gruppo Gazebo 8 giugno, Comitato Liberi insieme, Comitato La Piazza, Rete No gas-No Gnl. “Forse per questo – aggiungono – si è visto l’imponente spiegamento di forze dei vigili del fuoco e delle ambulanze, che ringraziamo? O forse perché non esistono in quel porto vie di fuga? O forse perché le procedure del piano di evacuazione prefettizio non sono state ancora approvate e dunque non esistono? Riconosciamo la professionalità degli operatori e grazie al cielo che lo sono, perché l’evacuazione dei passeggeri e dell’equipaggio è stata affidata a loro e ai vari piani di sicurezza, dato che altro non c’è. Sarà la magistratura a chiarire la gravità dell’incendio, ma gli incidenti accadono, e accadono anche le tragedie, sulle quali poi si sprecano ipocrite lacrime. Il solito allarmismo dei comitati, diranno quelli che amano tanto il rigassificatore. Invece noi aggiungiamo un elemento: con tutte queste navi che d’estate circolano in porto come è possibile che una nave con un principio d’incendio a bordo venga fatta transitare davanti ad una metaniera che sta ricaricando il rigassificatore ormeggiato all’imboccatura del porto?”.
Intanto sulle cause dell’incendio sul traghetto, la Capitaneria di porto di Piombino spiega che i passeggeri evacuati con gli scivoli di emergenza e trasbordati sui mezzi navali di Guardia costiera, Gruppo ormeggiatori e Corporazione dei piloti del porto di Piombino, sono stati poi “assistiti all’interno della locale stazione marittima. Nell’evento non si sono registrati feriti né danni alle auto ospitate nel garage. Le cause dell’incendio” domato nel giro di un’ora dai vigili del fuoco, “saranno oggetto di apposita indagine amministrativa a cura dell’autorità marittima”.
l’ipotesi più probabile è che il problema che ha originato l’incendio sia riconducibile ad un guasto elettrico. Le fiamme sono divampate in una delle tre sale macchine della nave, a prora, che governa uno dei due motori e fortunatamente lì è rimasto confinato grazie alla prontezza dei 17 membri dell’equipaggio, evidenziata anche nell’evacuazione dei 274 passeggeri. Passeggeri che già ieri sera sono stati fatti tutti rimbarcare su navi di altre compagnie e hanno potuto comunque raggiungere l’Elba. Intanto intorno alle 11 di stamattina sono state completate le operazioni di rimozione dei sistemi di evacuazione del traghetto, ovvero gli scivoli, che sono stati calati a causa del blocco dell’apertura del portellone della nave. Adesso, come conferma Alberto Poletti, comandante della capitaneria piombinese, la nave verrà spostata su una banchina non operativa per procedere ai necessari lavori di ripristino e riparazione e liberare lo spazio portuale per l’attracco di traghetti e altre unità.