Sab 23 Nov 2024
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ToscanaCronacaProcesso Strage Viareggio, si riparte con traduzione tedesco

Processo Strage Viareggio, si riparte con traduzione tedesco

Firenze, ripartito stamani il processo di appello bis sulla strage ferroviaria di Viareggio del 29 giugno 2009, che causò 32 vittime, tanti feriti e incendi nell’abitato.

Il processo riparte dopo un rinvio dovuto alla necessità di tradurre in tedesco la sentenza della Cassazione, nelle parti, 159 pagine, che riguardano gli imputati tedeschi, persone fisiche e società ferroviarie della Germania fornitrici.

Tra gli imputati per cui la Cassazione ha chiesto un nuovo passaggio in corte di appello non ci sono solo vertici e dirigenti di Fs e Rfi, tra cui l’ex ad Mauro Moretti che oggi non è in aula, già condannato a 7 anni ma la cui posizione può cambiare in base alla volontà di avvalersi della prescrizione da lui espressa di persona alla corte nella prima udienza del 7 marzo 2022.

Nelle fasi precedenti del procedimento invece Moretti aveva sempre dichiarato di rinunciare alla prescrizione anche per il reato di omicidio colposo venuto meno con la cancellazione in Cassazione dell’aggravante dell’incidente sul lavoro. Il disastro ferroviario scaturì dalla rottura di un vagone con Gpl di un treno merci in transito nella stazione di Viareggio.

L’udienza si è aperta con una serie di eccezioni mosse dalle difese, in particolare quelle tedesche hanno chiesto l’estromissione delle parti civili dalle richieste di risarcimento.

Sempre dalle difese è stata ribadita la nullità del decreto di citazione a giudizio sul nuovo processo di appello su rinvio della Cassazione e, per la traduzione in tedesco, è stata chiesta la nullità della disposizione poiché parziale e non disposta per l’intera sentenza.

Il pg Sergio Affronte e l’avvocato Francesco Bevacqua parte civile per la Regione Toscana hanno evidenziato alla corte l’insussistenza delle questioni sollevate. La Corte di appello si è ritirata in camera di consiglio per decidere.

Prima dell’udienza numerosi familiari delle vittime, riuniti nelle associazioni Il Mondo che vorrei e Assemblea 29 giugno, hanno sostato fuori dal Palazzo di giustizia di Firenze ricordando che la Cassazione dell’8 gennaio 2021 “aveva ribaltato le precedenti sentenze cancellando l’aggravante dell’incidente sul lavoro, assolvendo le società coinvolte, prescrivendo l’accusa di omicidio colposo”.

Oggi chiedono di nuovo che “siano confermate le condanne alle figure apicali delle società coinvolte come da sentenze del tribunale di Lucca del 31 gennaio 2017 e della Corte di appello di Firenze del 20 giugno 2019”. I familiari poi sono andati in aula per assistere alla discussione.

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