Il progetto del Maxi Terminal verrà probabilmente ridimensionato: La prima stima dei costi aggiuntivi fa salire il costo del masterplan per lo scalo fiorentino fino ad almeno 500 milioni, contro i 440 previsti. Rimangono la pista inclinata e il tunnel, ma l’idea delle “vigne sul tetto” passa in secondo piano rispetto a questioni di tutela ambientale e idraulica più urgenti.
Audio: servizio di Viola Giacalone
Il progetto del Maxi Terminal verrà probabilmente ridimensionato: L’inizio dei cantieri per la realizzazione del ’nuovo’ aeroporto di Firenze, dalla fine del 2024, potrebbe slittare alla prossima estate, dopo che il ministero avrà emesso il decreto di Valutazione di impatto ambientale – e al termine della conferenza dei servizi. Toscana Aeroporti, infatti, avrebbe chiesto ulteriori giorni, per approfondire il progetto anche in base a tutte le prescrizioni e richieste di integrazioni inviate nel luglio scorso dalla commissione.
Come riporta Il Corriere Fiorentino La prima stima dei costi aggiuntivi fa salire il costo del masterplan per lo scalo fiorentino fino ad almeno 500 milioni, contro i 440 previsti. Un extra costo di 60 milioni, un totale di mezzo miliardo di euro, un rincaro importante per la società e i suoi azionisti. Per l’incremento delle spese e la necessità di diminuire l’impatto dell’opera sull’aerea circostante, è ora in discussione la realizzazione del mega terminal da 40mila metri quadrati con tanto di vigneto (8 ettari) sul tetto, da costruire accanto all’attuale scalo che, nei desiderata di Toscana Aeroporti, verrebbe trasformato in un centro direzionale. A pregiudicare la fattibilità del progetto del futuro Vespucci sarebbero state in particolare le rilevazioni della sottocommissione sulla tutela ambientale e idraulica della zona. Misure di impermeabilizzazione necessarie per scongiurare, in caso di maltempo, una eventuale allagamento dell’area.
Una possibilità solo teorica per ora, perché non fare un terminal ex novo vorrebbe dire comunque dover adeguare e ampliare quello esistente, senza interrompere l’operatività e quindi magari realizzando strutture temporanee con evidenti problemi di logistica e funzionalità, oltre alla necessità di ripensare la viabilità: così alla fine non è detto che i costi possano essere inferiori a quelli previsti per fare il nuovo terminal, 173 milioni.
Toscana Aeroporti ha tempo fino a fine novembre per rispondere al ministero e studiare le varie ipotesi . Niente cambia invece per la nuova pista inclinata verso l’autostrada e lunga 2.200 metri, che costerà 63 milioni — con l’obiettivo anche di contenere i costi per non sforare il budget previsto. Le prime risposte potrebbero arrivare, a metà settembre, da un vertice al ministero dell’Ambiente, considerando anche la commissione che ha inviato le richieste di integrazioni nel frattempo è scaduta e sono stati nominati i nuovi membri. Per adesso la società del gruppo Eurnekian, quotata in Borsa, sta il silenzio.
Eugenio Giani ha parlato del nuovo possibile scenario, ritenendosi “favorevole” a un progetto che prediliga la sobrietà in risposta alle prescrizioni:” Meglio fare una cosa normale, perché noi questa operazione dell’aeroporto non la facciamo per fare una grande opera, ma perché siamo convinti che con questa nuova pista inclinata rispetto all’autostrada raggiungiamo maggiori condizioni di sicurezza e ambientali».
Miglioramenti ambientali, ha voluto sottolineare Giani, grazie anche alla previsione contenuta nel masterplan in approvazione di non prolungare più la viabilità lungo il perimetro della nuova pista, ma di collegare Sesto e Osmannoro con un tunnel che passerà sotto la futura pista, con un costo previsto di 46 milioni di euro. Nel masterplan sono previste anche dune antirumore per proteggere il polo scientifico dell’Ateneo ed altre opere di mitigazione ambientale, che però dovranno essere incrementate per rispondere ai rilievi del ministero dell’Ambiente.