Dom 22 Dic 2024
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ToscanaSanitàPronto soccorso toscani al collasso: mancano 5mila infermieri

Pronto soccorso toscani al collasso: mancano 5mila infermieri

I pronto soccorso toscani sono al collasso: l’ondata di influenza e Covid, unitamente alla carenza di personale infermieristico, sta mettendo in forte difficoltà i reparti. Una signora, in Versilia, ha atteso 50 ore su un barella prima di essere visitata. Oltre a questo, anche l’allarme lanciato dall’Ordine dei Medici di Firenze: entro il 2025 ci saranno circa 100 pensionamenti tra i medici di famiglia e al momento non è possibile programmare una sostituzione e prevedere quanti ne entreranno in servizio.

I pronto soccorso della Toscana sono tutti in situazione critica”: questo l’allarme che lancia Giampaolo Giannoni, segretario regionale del Nursind. Da Pisa a Pistoia, passando per Firenze e Siena, si spiega, “ si moltiplicano le situazioni di grave criticità, dovute al picco influenzale di queste settimane e all’ormai cronica carenza di infermieri negli ospedali della nostra regione: un ‘combinato disposto’ che sta mettendo in difficoltà piu’ di un reparto in quasi tutte le strutture sanitarie toscane, con episodi sempre più frequenti di violenza nei confronti del personale sanitario”. “Alcune settimane fa – prosegue- avevamo lanciato un grido di allarme proprio sul fatto che in Toscana mancano 5mila infermieri, numero che sale a 7mila se consideriamo anche le necessità organiche di tutte le strutture che dovrebbero venire realizzate grazie ai fondi del Pnrr. E’ bastato il primo picco influenzale stagionale, unito a una recrudescenza dei contagi legati al Covid, per mandare fuori giri tutto il sistema sanitario regionale. La situazione è molto seria: gli infermieri sono allo stremo e se la situazione dovesse peggiorare non ci sarebbe altra strada se non quella di chiudere temporaneamente alcuni servizi, a iniziare da quelli territoriali, per far confluire il personale nelle strutture. Chiudere i servizi, anche solo temporaneamente, è la piu’ grande sconfitta del sistema sanitario. Eppure, temo, sarà inevitabile”. Secondo il sindacato delle professioni infermieristiche lo stop alle assunzioni imposto dalla Regione “ha creato una situazione di estrema difficoltà che è diffusa in tutta la Toscana”. “Da mesi non abbiamo piu’ contatti diretti col mondo della politica – conclude Giannoni – mentre la gravità della situazione richiederebbe un confronto costante con chi lavora tutti i giorni in corsia. Ecco perchè nelle scorse ore abbiamo chiesto un incontro: lavoratori, sindacati e mondo della politica devono affrontare questa situazione insieme. Altrimenti rischiamo che il sistema collassi”. Da un parte gli infermieri, dall’altra i medici, in specie quelli di famiglia che, fa sapere una nota dell’Ordine dei Medici di Firenze, in 40, nell’Asl Centro, andranno in pensione nel 2024, mentre saranno 20-25 quelli che cesseranno l’attività in provincia di Firenze. I pazienti verranno distribuiti sulla base dei medici che rimangono e quelli che subentreranno nelle zone carenti. “Non si sa, al momento, quanti nuovi medici entreranno in servizio”. “Il sistema regge ma a fatica – dice il presidente dell’Ordine, Pietro Dattolo – gli investimenti in sanità non sono più rimandabili. Il sistema sanitario nazionale sconta oltre un decennio di definanziamento. L’investimento sulla sanità pubblica non può essere il 6% rispetto al Pil: in America, ad esempio, è il 17%. Una situazione, caratterizzata da sempre meno personale sanitario operativo e da un taglio dei servizi, che spinge migliaia di persone a rivolgersi ai privati.La salute pubblica in Italia è considerata una spesa e non un investimento”.