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Proroga divieto nuovi esercizi alimentari e somministrazione

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Firenze, proroga di altri tre anni al divieto di insediamento di nuovi esercizi alimentari e di somministrazione nel centro storico.

La proroga viene stabilita da una delibera approvata dalla giunta regionale che contiene un’ulteriore intesa tra Regione e Comune di Firenze riguardo alle azioni assunte dal Comune stesso a tutela del centro storico.

Viene stabilito il divieto di insediamento di nuove aperture di attività di somministrazione di alimenti e bevande e attività di commercio al dettaglio in sede fissa di generi alimentari e di attività artigianali o industriali di preparazione o vendita di prodotti del settore alimentare e il divieto del loro trasferimento di sede di attività esistenti dall’esterno all’interno del Centro Storico Patrimonio Mondiale Unesco. Viene poi integrato il Regolamento Unesco con prescrizioni di tutela specifica per strade la cui vocazione commerciale ‘storica’ sia ritenuta da consolidare e proteggere e inserendo accanto al Ponte Vecchio, via Tornabuoni, via Maggio, via dei Fossi e Lungarno Corsini anche le omogenee piazze Santa Trìnita, Piazza Antinori e piazza Frescobaldi.

“Le prescrizioni previste all’interno dell’area Unesco – spiega l’assessore alle attività produttive, al commercio e al turismo Stefano Ciuoffo – non hanno una natura meramente commerciale ma anche urbanistica. In un centro storico come quello fiorentino, negozi e botteghe sono parte integrante dell’identità, del decoro e dei valori trasmessi dalle strade, dalle piazze e dal patrimonio artistico e culturale che queste custodiscono. Il tipo di città che una amministrazione vuole, dipende sia dalla capacità di trattenere residenti e attività commerciali che dalla scelta, anche coraggiosa, di escludere o limitare alcune di queste attività o categorie merceologiche incompatibili con le esigenze di tutela dei luoghi, dei quali rischiano di snaturare l’identità culturale, in un delicato bilanciamento di interessi fra iniziativa economica privata e tutela delle caratteristiche dei luoghi stessi”.

“Tre anni fa – commenta l’assessore comunale al commercio e alle attività produttive Federico Gianassi – il blocco era nato per porre un limite alla diffusione delle attività di somministrazione a scapito di altre attività economiche, commerciali e artigianali e, come mostrano i numeri, ha funzionato e raggiunto gli obiettivi. Oggi, in un mutato quadro socioeconomico, il divieto sarà comunque utile per indirizzare la ripartenza evitando concentrazioni di attività nel settore della ristorazione che escludano altre offerte utili per la qualità del tessuto urbano del centro storico”.

Il regolamento Unesco è stato approvato dal Comune nel 2016 con l’obiettivo di tutelare il centro storico fiorentino da attività economiche che rischiavano di snaturarne l’identità culturale. Successivamente, il Comune di Firenze aveva già provveduto, con due delibere approvate nel 2017 e 2018 (e alle quali avevano fatto seguito altrettante intese sottoscritte con la Regione) a modificare il cosiddetto Regolamento Unesco (approvato nel 2016 e contenente ‘Misure per la tutela e il decoro del patrimonio culturale del centro storico’), sentita anche la Sovrintendenza all’Archeologia, Belle arti e Paesaggio, per porre in essere misure più restrittive consistenti nel divieto di ingresso e di circolazione in alcune zone del centro storico di veicoli elettrici e di velocipedi per il trasporto di persone, utilizzati a fini turistici e che abbiano più di due ruote.

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