Due persone, un uomo e una donna, sono stati accusati di reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento della prostituzione in due centri massaggi a Piombino e a Follonica.
Secondo i gip del tribunale di Grosseto, i due indiziati sarebbero titolari di due centri massaggi, uno a Follonica e l’altro a Piombino, all’interno dei quali era pratica comune far prostituire giovani ragazze cinesi. Sono intervenuti i carabinieri.
Dalle indagini sono emersi indizi schiaccianti di colpevolezza per reclutamento, favoreggiamento e sfruttamento dell’attività di prostituzione. Proprio come nella non così fervida immaginazione del Martin Scorsese di Taxi Driver, che catapulta De Niro in una New York peccaminosa e disillusa della rettitudine morale della guerra in Vietnam, la donna gestiva l’intera attività illecita occupandosi del reclutamento delle ragazze, della pubblicazione degli annunci sui web, della gestione degli appuntamenti con i clienti, ma anche degli orari di lavoro e del tariffario delle diverse prestazioni, nonché della divisione dei profitti. L’uomo, invece, collaborava occupandosi delle necessità quotidiane materiali delle ragazze, come l’approvvigionamento di generi alimentari e altri beni di prima necessità, ma anche di garantirne la sicurezza e la protezione, e del reperimento di clienti. I due avevano profitti tra i 7mila e i 10mila euro mensili.
Un vero e proprio business costruito, però, sulle spalle di giovani ragazze selezionate perché in difficoltà o perché dotate di quelle caratteristiche fisiche che la generazione di Taxi Driver trova magari più appetibili.
I due al momento sono agli arresti domiciliari.