Firenze – Ha presentato una querela per diffamazione, il docente di un istituto superiore del Fiorentino, protagonista del video in cui uno studente, adesso indagato dalla procura per i minorenni, gli punta contro una pistola finta.
Secondo quanto riportato nella querela, alcuni minuti prima dell’inizio della lezione il docente era stato informato da una collega che nella classe era presente “un ragazzo con una pistola”. La denuncia, spiega lo stesso professore nell’atto, è rivolta verso l’alunno, o gli alunni della classe che, all’esito delle indagini, saranno ritenuti responsabili di aver realizzato il video e di averlo divulgato sui social. Sempre nella denuncia viene precisato come il gesto del prof, assistito dall’avvocato Mattia Alfano, sia dettato da una “volontĂ non punitiva ma meramente rieducativa”.
Dopo circa dieci minuti dall’inizio della lezione, racconta il prof, “l’alunno si è alzato dal suo posto e si è diretto verso la cattedra. Una volta avvicinatosi – prosegue sempre il professore – mi ha detto che gli avevo messo troppe note e che dovevamo risolvere la questione. A quel punto ha estratto la pistola. Dal momento che ero giĂ stato preavvisato della circostanza – prosegue il docente nella denuncia – sono rimasto impassibile”.
Il docente avrebbe poi fatto presente all’alunno che aveva commesso un atto grave, al quale sarebbero potute seguire delle conseguenze. Solo successivamente, quando è stato convocato dalla polizia, sarebbe venuto a sapere che la scena era stata ripresa da un video poi diffuso sui social. Scopo della querela, viene precisato nel documento, è “quello di sottolineare la gravitĂ del comportamento di chi ha realizzato in classe il video e di chi lo ha diffuso”, “giacchĂ© – precisa l’insegnante – la divulgazione di esso ha determinato un non irrilevante danno alla reputazione del sottoscritto, il quale, per effetto della circolazione del video, è stato descritto negli articoli come un docente imbarazzato e umiliato, incapace di reagire e schernito dai propri alunni”.
Il docente avrebbe giĂ indicato alla polizia una studentessa come presunta autrice del video. “La querela – spiega l’avvocato Mattia Alfano che assiste il docente – ha lo scopo non di punire qualcuno, ma di offrire uno spunto di rieducazione a dei ragazzi, che evidentemente non hanno ancora acquisito la necessaria sensibilitĂ per valutare la gravitĂ di determinati comportamenti”.