?Firenze, presentato l’annuale rapporto sulla povertà della Caritas.
In Toscana la povertà assoluta incide meno che a livello nazionale, le persone che vivono in condizione di povertà assoluta dal 2007 al 2015 sono infatti passate dal 2 al 3,2% mentre in ltalia, nello stesso arco di tempo, l’incidenza è passata dal 3,2 al 6,8%.
Non solo, l’incidenza della povertà relativa (5%) è circa la metà rispetto a quella italiana (10,4%) mentre secondo l’indagine lstat Eu-Sile, in Toscana la popolazione che vive in famiglie in stato di grave deprivazione materiale è il 7,0% del totale, un’incidenza significativa ma nettamente inferiore alla media nazionale che è dell’11,8%.
In via generale, dunque, pur in un quadro generale contraddistinto da processi d’impoverimento delle famiglie piuttosto aggressivi, la Toscana si trova in una condizione migliore rispetto alla media delle altre regioni.
Nonostante ciò rimane, comunque, preoccupante il fatto che le famiglie in condizione di povertà assoluta, negli otto anni considerati, sono passate da 31.750 a 53mila circa per un incremento. del 66,9% e i residenti complessivi da 65.663 e 119.517, per un aumento addirittura dell’82%.
Gimmy Tranquillo ha intervistato l’assessore regionale alla sanità Stefania Saccardi:
Disoccupazione in lieve aumento: dal 9,2 al 9,5%.
Un discorso analogo vale anche per la situazione del mercato del lavoro: è vero, infatti, che nel 2016 il tasso di disoccupazione è tornato a crescere, sia pure lievemente, passando dal 9,2 al 9,5% ma rimane, comunque, significativamente al di sotto sia del 10,1% fatto segnare nel 2014 che rappresenta il picco negativo raggiunto in Toscana dal 2007 ad oggi, sia del tasso di disoccupazione nazionale che è pari all’11,7%.
Complessivamente, dunque, nel 2016 i disoccupati residenti in To5Cél1a sono cresciuti di circa 7mila unità, passando, dai 157mila del 2015, ai 164mila dell’anno successivo. Nel 2014, però, erano stati 173mila.
Disoccupati: il 48% cerca lavoro da più di un anno. Il trend positivo, per quanto altalenante, realizzato dal tasso di disoccupazione regionale nel biennio 2014-2016, comunque, non può far dimenticare che i valori rimangono ancora nettamente superiore rispetto a quello registrato nell’ultimo anno prima della crisi economica dato che nel 2008 l’incidenza non superava il 5%.
Si aggiunga, poi, con riferimento al 2015, che il 48% dei circa 157mila disoccupati è di lungo periodo, ovvero in cerca di occupazione da più di un anno e che i cosiddetti “Neet” costituiscono il18,6% dei giovani con meno di 29 anni contro il 13% del 2008.
In generale, complessivamente rispetto a 2009 le posizioni lavorative perdute durante la crisi e non recuperate sono quasi 21mila.
Il tutto nonostante il ruolo fondamentale giocato da un ammortizzatore sociale come la Cassa integrazione guadagni (Cig) che da 2009 ha avuto una crescita esponenziale balzando dalle costante di 8-9 milioni di ore autorizzate nel periodo 2005-2008 a ben 34 milioni di ore, per poi crescere ulteriormente negli anni successivi con una sola flessione nel 2011, fino ad arrivare ai 60milioni di credei 2014.
Casa, in Toscana percentuale di sfratti più alta che a livello nazionale.
Per quanto riguarda le politiche abitative, gli indicatori di maggiore difficoltà riguarda i provvedimenti di sfratto, sia quelli emessi che gli eseguiti, in entrambi i casi superiori alla media nazionale: nel territorio regionale, infatti, è emesso un provvedimento di sfratto ogni 306 famiglie residenti mentre a livello italiano lo stesso rapporto è di 1 a 399.
Ancora più netta la differenza per quanto concerne gli sfratti effettivamente eseguiti: in questo caso, infatti, in Toscana il rapporto è di uno sfratto ogni 497 famiglie contro una media nazionale di uno ogni 793 nuclei.