Dai porti alle infrastrutture, nel Pnrr del Governo la Toscana e Livorno sono penalizzate: la denuncia di Cgil e Filt-Cgil. âIntollerabile lâatteggiamento della politica regionale che ha abdicato al compito di rivendicare con forza il ruolo della Toscanaâ. Intervista con Fabrizio Zannotti, segretario generale CGIL Livorno
Nel Pnrr del Governo la Toscana, la sua costa e Livorno sono penalizzate dal punto di vista degli investimenti infrastrutturali: è la denuncia che lanciano Cgil Toscana, Filt Cgil Toscana, Cgil Livorno e Filt Cgil Livorno. Che chiedono alla politica regionale di farsi sentire affinchÊ si eviti il rischio di esser tagliati fuori dalla ripresa.
âIl sistema portuale della Toscana è assente tra gli asset definiti strategici: di Darsena Europa nessuna traccia, delle connessioni con le reti TEN-T, indispensabili per rendere efficace ed efficiente un sistema di trasporto, nessuna menzioneâ, spiegano Maurizio Brotini (Cgil Toscana), Monica Santucci (Filt Cgil Toscana), Fabrizio Zannotti (Cgil Livorno) e Giuseppe Gucciardo (Filt Cgil Livorno). Idem per le infrastrutture: âDalla costa, per il Nord e viceversa, abbiamo ancora delle limitazioni di sagoma per i convogli ferroviari elemento di ulteriore penalizzazione e scarsa attrattivitĂ per traffici specifici, stessa cosa vale per la varante Aurelia, e il Lotto 0 della galleria Maroccone Chiomaâ.
Aggiungono i sindacalisti: âDobbiamo âaccontentarciâ e sentirci parte di questo progetto deducendolo dallâincipit del paragrafo âM3C Investimento 1.2â, che dice: âGli interventi proposti per la rete ad Alta VelocitĂ nel Nord consentiranno di potenziare i servizi di trasporto su ferro, secondo una logica intermodale e stabilendo per le merci connessioni efficaci con il sistema dei porti esistentiâ. Per estensione logica, dato che i porti sulla costa esistono, siamo parte della partitaâ.
Nel Pnrr è presente una elencazione delle opere ritenute strategiche, dei tempi probabili di messa in opera e ultimazione, e si descrive diffusamente lâobiettivo di ridurre il divario tra Nord e Sud, Est ed Ovest del Paese, di connessione con i corridoi europei di circolazione delle merci e delle persone, mettendo a disposizione investimenti imponenti. Livorno, ad oggi, ha come unica opera programmata lo scavalco ferroviario che connetterĂ il Porto con lâInterporto; il Porto di Piombino è privo di una infrastruttura che possa garantire lo sviluppo delle sue potenzialitĂ ; la Toscana non è presente in nessun passaggio del Piano.
âTutto quanto esposto â insistono Brotini, Santucci, Zannotti e Gucciardo â non può avere e non ha lâambizione di esaurire una discussione cosĂŹ importante, ma riteniamo intollerabile lâatteggiamento della politica regionale che ha abdicato al compito di rivendicare con forza il ruolo della Toscana. Un territorio che ha unâindustria manifatturiera ad alto valore aggiunto, produzioni vinicole di alta gamma, prodotti destinati prevalentemente al mercato estero e una rilevante industria legata al turismo, non può permettersi ulteriori ritardi nella realizzazione delle opere necessarieâ. Concludono i sindacalisti: âNoi diciamo basta alla Toscana a due velocitĂ , occorre un impegno serio e costante sulla costa, che ha di fatto due aree di crisi complessa e due aree di crisi non complesse, pertanto occorre da subito recuperare il vulnus contenuto nel Pnrr, non possiamo permetterci altri ritardi, il rischio di essere emarginati dalla ripresa è concreto. Inoltre, se dovessero essere varate le riforme previste, potrebbero tradursi in un ulteriore elemento di svantaggio nei confronti di aree del paese con un sistema infrastrutturale avanzatoâ.