Firenze, presidio sotto la prefettura contro l’abolizione del Reddito di cittadinanza. È l’iniziativa organizzata il 4 febbraio, dalle 10:30, da Usb nell’ambito di una giornata nazionale di mobilitazione allo slogan “Uniti per il reddito”.
“La cancellazione del Reddito di cittadinanza. sottolinea il sindacato di base in una nota -, gli aumenti irrisori previsti per le pensioni al minimo, la rinnovata ostilità per qualsiasi ipotesi di introduzione di un salario minimo per legge e l’eliminazione dei sostegni all’affitto oltre alla storica assenza di qualsiasi politica di rilancio del diritto all’abitare e dell’edilizia economica e popolare, si configurano come un vero e proprio piano di attacco alle condizioni generali di vita per una parte molto ampia della nostra società”.
Per Usb “ad essere colpiti di più saranno i territori del Meridione e tutte le zone povere e periferiche del Paese. Ad essere colpite di più saranno le donne, da sempre confinate nelle attività più precarie e meno retribuite e i lavoratori stranieri che, oltre al ricatto della precarietà, già subiscono quello del permesso di soggiorno. La cancellazione del Rdc colpisce in primo luogo le persone che ne stanno beneficiando e quelli che avrebbero potuto accedervi e mira a colpevolizzare chi non ha lavoro per costringerlo ad accettare qualsiasi proposta, a qualsiasi condizione e con un salario da fame. Non è una misura per il lavoro ma per aumentare lo sfruttamento”.