Nei giorni scorsi, il coordinamento toscano del CDC (Coordinamento della democrazia costituzionale) ha costituito il Comitato regionale per il No nel referendum costituzionale sul taglio del numero dei Parlamentari del prossimo marzo, cui farĂ seguito la costituzione di analoghi comitati locali. I comitati toscani aderiscono al comitato nazionale presieduto dal costituzionalista prof. Massimo Villone.
I promotori dei comitati invitano “a opporsi, votando No”, alla recente riforma che riduce di oltre un terzo il numero dei parlamentari, ritenendo “qualunquistica la giustificazione del risparmio di spesa previsto (calcolato nello 0,007% del bilancio statale), irrisorio rispetto alla limitazione della rappresentanza popolare che ne deriverebbe”.
I promotori dei comitati, inoltre, ritengono che “la riduzione della rappresentativitĂ del Parlamento si inscriva in una campagna di delegittimazione del sistema rappresentativo, conseguente anche al dilagare di comportamenti discutibili, all’incapacitĂ di far fronte alla crisi sociale e al diffuso trasformismo degli ultimi anni; tendenza che rischia, però, di non migliorare la qualitĂ e la rispondenza delle politiche alla volontĂ popolare, ma solo di riproporre un percorso di progressivo accentramento di tutto il potere nell’Esecutivo, a sua volta potenzialmente rappresentativo (grazie a leggi elettorali di impostazione maggioritaria) solo di una minoranza dell’elettorato.”
Per questi motivi, i comitati per il No sollecitano elettrici ed elettori “a una riflessione sulle reali motivazioni e conseguenze della riduzione del numero dei parlamentari e a rivendicare invece, con forza, l’approvazione di una nuova legge elettorale di impostazione proporzionale, che consenta loro di scegliere direttamente da chi farsi rappresentare, contro la vergognosa pratica dei capi di tutti i Partiti di designare direttamente liste ed eletti”.
“Come giĂ con la riforma Bossi-Berlusconi nel 2006 e la successiva Boschi-Verdini-Renzi del 2016, le cittadine e i cittadini possono, votando No nel referendum, far valere la loro sovranitĂ bocciando una scelta che, nel momento attuale, appare piĂą il tentativo di inseguire una facile popolaritĂ che un serio intervento per far fronte ai problemi del Paese. Con l’avvio del comitato toscano e dei comitati locali, partirĂ l’impegno diretto in tutta la regione, con iniziative e modalitĂ che saranno via via puntualmente comunicate.”