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Gio 20 Feb 2025
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Regionali: centrodestra nel caos, adesso i candidati sono tre

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Regionali: centrodestra nel caos, adesso i candidati sono tre
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Il centrodestra toscano litiga sul nome del proprio candidato in vista delle prossime elezioni regionali d’autunno. Al nome di Alessandro Tomasi, di Fratelli d’Italia, si affiancano ora altri due nomi, fatti dalla Lega e da Forza Italia. Mentre i tempi per un accordo stringono.

Non è solo un problema di nomi, diventati ben tre, ma anche di metodo, di contenuti e di tempi. Partiamo dai nomi. Da subito per le prossime elezioni regionali che ci saranno tra nove mesi, Fratelli d’Italia ha più imposto che proposto il nome di Alessandro Tomasi, il sindaco di Pistoia al secondo mandato e coordinatore regionale del partito. E qui il luogotenente della Meloni, Donzelli si è impuntato. La cosa non è mai andata giù agli partiti della coalizione che hanno anche bisogno di visibilità per superare la soglia di sbarramento del 5%, cosa – viste le ultime elezioni europee – per niente scontata. E allora dopo, mugugni, sconti e veti incrociati, la Lega dice di voler candidare Elena Meini, Capogruppo in Consiglio regionale, sponsorizzata da Susanna Ceccardi. Che visto il risultato ottenuto da quest’ultima alle passate elezioni regionali, non sembra proprio il viatico migliore. Forza Italia non ufficializza niente, ma converge su Marco Stella, anche lui Capogruppo in consiglio regionale per il suo partito. Sponsor, Antonio Tajani. Per il momento è un tutti contro tutti. A proposito del metodo, possiamo dire che è stato pari a zero, e al posto delle paventate primarie ci sono state riunioni burrascose e scambi di accuse a mezzo stampa. Mentre per il merito, è la stessa Meini che fa sapere che su alcuni temi le posizioni della Lega sono diverse da quelle degli alleati. Dunque, la tempesta perfetta. Infine i tempi. Nei prossimi dieci giorni è previsto un tavolo nazionale del centrodestra per affrontare la questione in tutte e sei le regioni che andranno al voto: Campania, Veneto, Puglia, Marche e Val d’Aosta. Oltre naturalmente alla Toscana, che sembra per il centrodestra ormai già fuori portata.