Fuga in avanti di Giovanni Donzelli, referente di Giorgia Meloni in Toscana, che candida il Sindaco di Pistoia Alessandro Tomasi alla presidenza della Regione Toscana. Ma gli alleati non ci stanno.
Altro che primarie, tavoli di coalizione e consultazioni tra dirigenti di partito. A destra è tutto semplice. Il referente toscano di Fratelli d’Italia Giovanni Donzelli sale sul palco dell’ultima serata della festa del suo partito, la Festa Tricolore, a Massa e incorona il Sindaco di Pistoia. A cosa? Ad essere lui il candidato, lo sfidante in vista delle prossime elezioni regionali. Alessandro Tomasi sarà l’anti Giani. Parlare di una scelta calata dall’alto è eufemistico. La cosa potrebbe far sorridere e la modalità collide con lo stile di Tomasi, normalmente persona sobria a non avvezza a queste sgrammaticature politiche. Ma la cosa ha un fondo di verità. Il Sindaco di Pistoia di Fratelli d’Italia Tomasi, al secondo mandato, ha ricevuto riconoscimenti da destra e da sinistra e il suo lavoro è stato apprezzato anche dai sindaci di centro sinistra delle città confinanti. Il suo nome gira da almeno un anno. Ma soprattutto Tomasi potrebbe davvero avere dalla sua parte la famosa, così detta base. Un consenso popolare che lo ha portato a fare per due volte il sindaco in una città come Pistoia da sempre roccaforte della sinistra. Allora? Fin qui tutto bene. Ma gli altri che ne pensano? Presto detto. Il coordinatore regionale di Forza Italia, Marco Stella, dice “nessun veto, ma nessuna scelta calata dall’alto”. E poi rivendica la sua investitura, arrivata da Antonio Tajani. Ricorda poi – Stella – che la proposta Tomasi non è arrivata a nessun tavolo ufficiale e infine si dice di non disdegnare affatto le primarie come strumento di scelta del candidato. E in casa della Lega, che si dice? Il portavoce dell’opposizione in Consiglio regionale Marco Landi, appunto della Lega dice che certe “decisioni prescindono da quello che scelgono i leader nazionali. Ci sono degli equilibri, d’altronde, non possiamo nasconderci dietro un dito”. Quindi per la Lega per fare le primarie è già tardi. L’importante è fare in fretta. Anche perché, a proposito di equilibri, in questo momento è chiaro che il pallino è nelle mani di Fratelli d’Italia.