L’appello lanciato su FB: “Le prossime elezioni in Toscana rischiano di passare completamente sopra la testa dei bisogni reali dei cittadini ed in particolare delle classi popolari della regione”.
“Da una parte la Lega sarà interessata a usare come simbolo uno sfondamento in una regione “rossa”, senza dare minimamente conto degli scarsi risultati raggiunti dal governo, e soprattutto del progetto di regionalismo differenziato, col suo portato di disgregazione sociale, territoriale e culturale. Dall’altra il PD rischia di nascondersi dietro le esigenze di continuità di un modello virtuoso assediato dai “barbari”: una rendita di posizione elettoralistica che ha ormai reciso tutte le sue radici storiche”prosegue il documento per lòa Rete dei Toscani Liberi, firmato da alcune personalità della società civile: Giacomo Baldini, Dusca Bartoli, Andrea Bellucci, Matteo Bortolon, Carlo Candi, Beatrice Cioni, Massimo D’Antoni, Francesca Faienza, Antonio Floridia, Denise Latini, Andrés Lasso, Fabrizio Matrone, Tamara Morandini, Tommaso Nencioni, Roberto Passini, Silvia Pennazzi, Lorenzo Pieraccini, Silvia Pietroni, Francesco Polverini, Luca Rugi, Antonio Silverii, Mauro Valiani, Giuseppe Vallario
“Il modello della Toscana rossa è già finito. Da questa presa d’atto bisogna ripartire per mettere sul tappeto un’opzione politica di avanzamento democratico, non rivolta soltanto alla salvaguardia di un ceto politico “di sinistra” o alla “vendetta” di quello di destra. Anche perché si fa strada un inquietante paradosso, con la destra che si appresta a intercettare la protesta e il desiderio di protezione sociale degli esclusi e dei lavoratori, mentre la sinistra si presenta come forza di conservazione degli attuali equilibri che hanno prodotto anche nella nostra regione sacche massicce di divaricazione sociale”.
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