
Regionali. Accordo fatto tra Matteo Salvini e il generale Vannacci che prende la tessera della Lega durante il congresso dello scorso fine settimana. Ma a proposito della candidata alle prossime elezioni regionali continua a dire “Elena Meini non è la mia candidata”.
Alla fine il generale Roberto Vannacci ha fatto il passo. E durante il congresso leghista che ha riconfermato il candidato unico Salvini alla guida del partito, ha finalmente preso la tessera. Dunque un tesserato di partito e non più un cane sciolto, un indipendente. Che pure da indipendente si era fatto eleggere dall’elettorato leghista al Parlamento europeo. Tutto è bene quel che finisce bene? Non proprio. Per iniziare tutti gli equilibri per quanto riguarda le prossime elezioni regionali d’autunno si decideranno dopo il 9 di questo mese. Per questa data è attesa la sentenza della Consulta sui terzi mandati. Dunque De Luca in Campania e Zaia in Veneto. E poi – soprattutto – Vannacci insiste: “Elena Meini non è la mia candidata”. E ancora “contemplo tutte le possibilità. Il Centro destra toscano ancora non ha indicato il candidato. Decideremo insieme la strategia più pagante”. Per la verità ad oggi il Centro destra toscano ha ben quattro candidati. Tomasi per Fratelli d’Italia, Stella e Bergamini per Forza Italia e appunto la Meini per la Lega. Più la variabile impazzita Vannacci, che almeno adesso è una variabile impazzita tesserata. E che ritiene se stesso la “strategia più pagante”. Se non altro per una questione di notorietà, di riconoscibilità e di popolarità. Calcolata in base ai libri venduti? Non solo. Vannacci – nonostante i recenti sondaggi negativi – alle elezioni europee ha preso la bellezza di 530 mila preferenze, quasi centomila nella circoscrizione centro, quella riguarda la Toscana. Gli altri non hanno la capacità per persuasione dell’elettorato e non farebbero una performance paragonabile alla mia, dice Vannacci. Che ha già spostato il mirino. Dal mal governo dell’Europa al mal governo della Toscana per Vannacci il passo è breve. Per Salvini un po’ meno.