Firenze, con una lettera, indirizzata ai colleghi del livello nazionale, cioè al presidente della Conferenza delle Ranciegioni, Stefano Bonaccini e a quello di Anci Nazionale, il sindaco di Bari Antonio Decaro, il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi e Matteo Biffoni presidente di Anci, chiedono che le Regioni e l’Anci organizzino una giornata nazionale di mobilitazione in favore del Kurdistan siriano.
“Siamo molto preoccupati – scrivono i due amministratori toscani – per le notizie che continuano a giungere dal nord della Siria. L’offensiva delle forze armate turche decisa unilateralmente dal presidente Erdogan contro le popolazioni del Kurdistan siriano sta provocando gravi ripercussioni sul piano umanitario sociale e politico ed infligge ai civili sofferenze peggiori di quelle già causate da un conflitto che dura da anni e vanifica i risultati raggiunti in particolare grazie al sacrificio dell’esercito popolare curdo nella lotta contro il terrorismo islamista. Mette anche in pericolo un’esperienza di convivenza laica e democratica, come quella del Rojava, fondata su un’idea di giuastizia sociale e di tutela dei diritti delle donne e dell’ambiente”.
Nella lettera si ricorda poi che il presidente Rossi ha incontrato pochi giorni fa il padre di Lorenzo Orsetti, il combattente italiano nell’esercito curdo, ucciso dall’Isis. In quell’occasione la Regione ha annunciato che invierà aiuti umanitari e sanitari nel Rojava, invitando nel contempo le istituzioni locali a mobilitarsi per esprimere il proprio dissenso nei confronti dell’operazione militare condotta dalla Turchia.
“In questi giorni – prosegue la lettera firmata da Rossi e Biffoni – tanti cittadini hanno partecipato a manifestazioni di solidarietà con il popolo curdo chiedendo alla comunità internazionale, all’Unione europea e ai suoi Stati membri di adoperarsi per la cessazione dell’offensiva. A questa partecipazione si sono uniti molti consigli comunali e regionali. Ciò dimostra come la questione curda e i valori di solidarietà ed uguaglianza che essa esprime hanno scosso la coscienza civile e e la sensibilità di tante persone nel nostro Paese”.
È per tutte queste ragioni che il presidente della Regione Toscana e quello di Anci Toscana chiedono che adesso si dia luogo ad una giornata di mobilitazione che abbia carattere nazionale.