
La Regione Toscana ha approvato – prima in Italia – la legge che regola il suicidio medicalmente assistito. Un passaggio storico e politicamente molto delicato, che diventa però oggi un test per il campo largo alle prossime elezioni regionali.
E’ stato un momento di grande commozione. Difficilmente alla fine di un voto si vedono lacrime e abbracci. Così è stato. Il tema è di quelli importanti, dove la politica lambisce l’etica. I grandi temi. Anche se ora gli occhi sono puntati sul Governo che potrebbe impugnare la legge davanti alla Corte costituzionale. Nel frattempo il Consiglio regionale della Toscana ha approvato la norma con 27 voti favorevoli, 13 contrari, prima in Italia. Dunque a garantire l’approvazione è stata la maggioranza toscana di centrosinistra, ovvero Partito democratico e Italia Viva, con i sì delle due Consigliere del M5S e di un rappresentante del Gruppo misto. Contrari tutti i rappresentanti dell’opposizione di centrodestra. La legge stabilisce il percorso da seguire per chi vuole accedere al suicidio medicalmente assistito, che durerà in tutto al massimo 37 giorni. E tutta la procedura sarà gratuita. Un passaggio importante che rende legale a accessibile una procedura che è già in essere ma nell’illegalità e per chi può permetterselo. Nel frattempo però questo voto diventa subito materia di analisi politica in vista della prossime elezioni regionali d’autunno. Come è noto mentre le sconfitte sono orfane, le vittorie hanno cento padri, ed oggi tutti ne rivendicano un pezzo. Fatto sta che su questo voto si è compattato il così detto campo largo, che va da Italia Viva al Pd, dal Movimento 5 stelle ad Alleanza Verdi Sinistra. L’asso nella manica di Giani per vincere le prossime elezioni. Se riusciamo a stare insieme su un tema così sensibile – è il ragionamento – allora è fatta. Si dimentica che dalle nostre parti, l’aeroporto o l’alta velocità, riescono ad essere questioni molto più divisive della vita e della morte.