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Regione Toscana condannata per “condotta antisindacale”

tassista

Firenze, con sentenza n.410/2022 il giudice del lavoro di Firenze ha condannato l’Amministrazione della Regione Toscana per condotta antisindacale, a seguito di un ricorso presentato da Fp-Cgil Fp-Cisl e UilFpl.

Lo rendono noto gli stessi sindacati spiegando che la questione è legata alla decisione della Regione Toscana di definire “unilateralmente il trattamento economico della propria dirigenza apicale (direttore generale della Giunta, direttori della Giunta e segretario generale del Consiglio regionale), senza avviare né la procedura di confronto sindacale né quella di contrattazione collettiva integrativa previste dal Ccnl”. Secondo quanto appreso da fonte sindacale, al centro della vertenza c’è l’inserimento della dirigenza apicale tra i beneficiari del fondo per il finanziamento della retribuzione di posizione e di risultato del personale dirigente della Regione Toscana. Questo avrebbe ridotto il premio di risultato da corrispondere al personale dirigente già compreso, senza una consultazione preventiva con i sindacati. Il fondo, si apprende, era già stato ridotto nella sua consistenza con una decisione di Giunta del 2019.

La Regione, spiegano sempre i sindacati in una nota congiunta, “è stata quindi condannata ad avviare la procedura di confronto con le organizzazioni sindacali per la definizione del trattamento economico accessorio della propria dirigenza apicale imposta dalla disciplina collettiva nazionale” e “ad attivare la procedura di contrattazione collettiva integrativa per la definizione della retribuzione di risultato dell’intera dirigenza regionale ai sensi e per gli effetti imposta dalla disciplina collettiva nazionale”.

“Un’importante vittoria che ribadisce ciò che dovrebbe essere ovvio: non si scavalca il sindacato né il contratto nazionale prendendo decisioni unilaterali – spiega il Segretario Generale UilFpl Toscana Centro Flavio Gambini – Il giudice ha ristabilito un diritto che speriamo in futuro non verrà rimesso in discussione. Adesso vigileremo affinché sia applicato quanto imposto dalla sentenza”.

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