Lo ha detto Matteo Renzi ieri sera al Palazzo dei congressi di Firenze dove ha presentato il suo ultimo libro ‘Un’altra strada’.
“A Firenze se uno si affacciasse a un balcone e dicesse ‘abbiamo abolito la povertà’, il buon sindaco Dario Nardella tornerebbe a Palazzo Vecchio e firmerebbe un Tso, un Trattamento sanitario obbligatorio”. Lo ha detto Matteo Renzi stasera a Firenze ricordando l’uscita del ministro del Lavoro e vicepremier Luigi Di Maio: “dal balcone di palazzo Chigi ci si era affacciato solo Spadolini, ma era il 1982 e avevamo vinto i Mondiali”. Dopo aver detto come “venne costruita da Rocco Casalino” la foto con i Parlamentari dei Cinquestelle sotto il terrazzo, Renzi ha aggiunto che secondo “Davide Casaleggio, diventato guru di M5s per via dinastica, nel 2054 le persone spenderanno solo l’1% del loro tempo nel lavoro”. In realtà per l’ex premier non sarà così, ma “per lavorare bisogna studiare, ed è questo quello che frega Luigi Di Maio”.
“Oggi siamo qui per parlare di futuro -ha detto Renzi- per riflettere sui prossimi 10 anni perchè quelli appena trascorsi non ce li toglierà nessuno. Grazie a tutti e a ciascuno perchè quest’esperienza l’abbiamo vissuta insieme, dal 15 febbraio 2009 al 15 febbraio 2019”.
Renzi ha poi attaccato il governo: “di incompetenti che ci sta facendo vergognare di essere italiani, ma noi ci vergogniamo di questo governo, non di essere italiani”. Così questa sera Matteo Renzi a Firenze, davanti a circa 1000 persone. “Il futuro è evidente che faccia paura, ma noi non dobbiamo avere paura: i populisti vincono scommettendo sulla paura e quelli di noi che li inseguono sulla paura sbagliano – ha proseguito -. Il più grande investitore sulla paura ha un cognome bellissimo…, è il cognome che lo frega, è Matteo Salvini”. Poi ha aggiunto “chi va in Parlamento, quando esce dovrebbe fare l’antidoping”.
‘Un’altra strada’, il suo ultimo libro, Matteo Renzi lo ha dedicato a Tiberio Barchielli: Un’immagine del fotografo/amico che lo ha accompagnato per tutta la sua esperienza a Palazzo Chigi, morto nel novembre scorso dopo una breve malattia, è stata proiettata sullo schermo del Palazzo dei congressi di Firenze a conclusione dell’intervento dell’ex premier. “Tiberio, che come sempre è in viaggio con noi. E’ ancora con noi…, sembra di sentire anche un po’ di puzza del suo sigaro”, ha detto Renzi, perchè “ciascuno di noi va avanti carico dell’esperienza umana che lo accompagna”.
E poi la politica estera: “l’Italia non ha avuto il coraggio di stare dalla parte della democrazia contro una vergognosa dittatura che sta togliendo il pane di bocca le medicine alla popolazione”, lo ha detto Matteo Renzi criticando la posizione dell’Italia sul Venezuela. “Di Maio è andato a incontrare un pazzo che vuole fare un colpo di stato in Francia – ha aggiunto Renzi parlando della Francia -: lo capite dove siamo finiti. E poi si meravigliano che ritirino l’Ambasciatore. Arriverà il tempo in cui la competenza tornerà di moda: Di Maio è un cialtrone che non conosce la politica estera di questo paese”.
Infine la dialettica interna al PD: ‘chi ci ha fatto la guerra dall’interno ha fatto la guerra al Matteo sbagliato perche’ e’ corresponsabile della situazione in cui questo paese si e’ venuto
a trovare’. Lo ha detto questa sera Matteo Renzi riferendosi al Pd e a quanti ‘sono scesi dal carro’. A loro, ha aggiunto, ‘dobbiamo rispondere con soave indifferenza perche’ con le
persone prive di dignita’ non c’e’ da perdere tempo’.