Paolo e Barbara Bacciotti persero il loro Tommasino nel 1999, a soli 2 anni, per una grave forma di tumore cerebrale e “oggi sono un punto di riferimento straordinario per tutta la città di Firenze. La loro è un’esperienza che è un insegnamento all’Italia intera”.
Lo ha detto il segretario del Pd Matteo Renzi uscendo dall’ospedale Meyer di Firenze dove aveva distribuito i regali di Natale della Fondazione Tommasino Bacciotti insieme al ministro dello Sport Luca Lotti e ad altri personaggi del mondo sportivo e non solo.
“Tommasino, il loro bambino che non ce l’ha fatta – ha ricordato Renzi -, quest’anno avrebbe compiuto 20 anni. Nel ricordo di questo dolore enorme, che nessuno può neppure
definire né capire, se non passandoci, cosa che naturalmente non auguriamo a nessuno, nel ricordo di questo dolore Barbara e Paolo hanno dato una mano alla città, al Meyer ma, direi, a tutta Italia”. Ogni anno la Fondazione mette a disposizione un nuovo appartamento “per le famiglie dei bambini che hanno un tumore, che sono malati e che vengono a curarsi al Meyer. L’idea di festeggiare il Natale pensando ai bambini che sono in difficoltà, pensare che da una storia di dolore ne nasce una di speranza e di bellezza, è una cosa che soltanto le persone generose possono fare e stare accanto a degli amici mi sembra giusto per fare gli auguri di Natale a tutti i fiorentini e non solo”.
“E’ come se una grande comunità si riunisse intorno ai medici e agli infermieri che aiutano questi bambini”, ha concluso il segretario del Pd riferendosi a quanti erano stamani al Meyer come Giancarlo Antognoni, “da sempre vicino alla famiglia Bacciotti così come il capitano storico della Rari Nantes Leo Sottani, che ogni anno torna dal Brasile e viene al Meyer, il ministro Lotti, che è in tutte le foto con la sciarpa della Fondazione al collo, Pier Luigi Collina e Lorenzo Baglioni”.