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Renzi: “All’attacco come Sacchi, match point con M5s”

Renzi

“Il 4 marzo l’Italia avrà una grande occasione: giocare il suo match point per sconfiggere in modo definitivo il movimento 5 stelle”, perché “se sarà secondo – dopo il Pd che oggi è distanziato di meno di due punti nei sondaggi, e quindi è lì, a un passo – il dato politico sarà definitivo”.

Lo dice Matteo Renzi al ‘Foglio’, spiegando: “Vogliamo giocare all’attacco, non col catenaccio: più sul modello del profeta Arrigo Sacchi che su quello del pur grandissimo Nereo Rocco. Sapendo che giocando all’attacco qualche volta si prende qualche gol. Ma sapendo anche che un grande paese come l”Italia non può permettersi di vivere di solo catenaccio”.

”Gentiloni è come la camomilla? Allora io sono la Red Bull. Ma non litigheremo”. Il segretario del Pd Matteo Renzi parla anche del suo rapporto con il presidente del Consiglio. ”Io credo che in campagna elettorale sia necessario un giusto mix tra buon senso, equilibrio e capacità di prendere i voti. Sono d’accordo con Paolo quando dice che per il Paese era importante aggiungere un elemento di serenità e di distensione e non c’è ombra di dubbio che la definizione che Gentiloni ha dato di se stesso al vostro giornale sia, oltre che simpatica, anche veritiera. Io se posso dire però mi sento più una Red Bull che una camomilla. Non bisogna eccedere con nessuna delle due: bisogna solo ricordare che la forza di un partito è nella combinazione tra fattori apparentemente distanti. E sappiate che comunque Red Bull e Camomilla non intendono litigare neppure sotto tortura”.

Neppure quando il presidente del Consiglio dice che in questa campagna elettorale, tecnicamente, non esistono i candidati premier? ”Anche in questo caso. La legge parla di ”capo politico”. Il candidato premier lo individuerà il presidente della Repubblica sulla base dei risultati come da previsione costituzionale”. Ma se il presidente della Repubblica dovesse dare un incarico a qualcuno del Pd per formare un governo, per quell’incarico il Pd suggerirebbe prima il nome di Renzi o prima quello di Gentiloni? ”Pensiamo a diventare primo partito e primo gruppo parlamentare. Fare ipotesi su quello che dovrebbe fare Mattarella è istituzionalmente poco corretto: c’è un capo dello Stato, decide lui”.

Renzi parla di Liberi e Uguali. ”Non penso che quello di LeU sia un progetto destinato ad avere un futuro. D’Alema ha due disegni organici. Primo: tornare a far parte del giro, conquistando uno strapuntino in Parlamento. Secondo: riprendersi in mano la sinistra, cercando di distruggere la leadership. Abbiamo preso il 41%, dal giorno dopo per lui l’obiettivo non è stato valorizzare quel risultato, ma distruggere chi quel risultato ha ottenuto. Non c’è altro, ma almeno riconosciamogli una certa dose di coerenza”.

”In questa campagna elettorale – continua Renzi – proverò a parlare a quel 40%. E a tutte le persone non del Pd che ci hanno votato per esempio al referendum del 2016 dico: ma chi altro potete votare, se non noi? Se votate Berlusconi, votate anche Salvini. Se votate per Grasso, aiutate Salvini. Noi non facciamo remake di cose che non siamo riusciti a fare nel passato, perché il centrodestra la flat tax ha già provato a farla nel 2003 e non c’è riuscito. Noi vogliamo giocare all’attacco, puntare sull’orgoglio dell’Italia e dire che il nostro paese è più simile all’Italia meravigliosa fatta vedere ogni settimana da Alberto Angela che all’Italia triste e rancorosa fatta vedere ogni giorno dai talk show”.

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