Firenze, il leader di Italia Viva, Matteo Renzi, partecipa all’udienza preliminare per l’inchiesta su presunte irregolarità riguardo ai finanziamenti alla fondazione Open che riprende oggi.
“Ragazzi, ho qualcosa per voi alla fine dell’udienza: quaderno rosso per toga rossa”, ha detto Renzi sventolando un quadernino rosso a favore di telecamere al suo arrivo al Palazzo di Giustizia di Firenze.
Nel quaderno rosso a cui ha fatto riferimento Renzi, secondo indiscrezioni ci sarebbero i 20 capi d’accusa mossi dal senatore nella denuncia disciplinare contro i PM fiorentini da lui stesso annunciata il 27 gennaio scorso, sempre in occasione dello svolgimento dell’udienza preliminare per l’inchiesta Open che lo vede accusato di finanziamento illecito ai partiti.
“Quaderno rosso perchè il pm Luca Turco è notoriamente iscritto a una corrente che voi giornalisti avete ribattezzato rossa”. Ha detto poi Matteo Renzi all’uscita dall’aula del tribunale di Firenze in riferimento a quanto annunciato all’ingresso, ovvero di avere un “quaderno rosso per toga rossa”.
L’ex premier ha anche spiegato che il quaderno “contiene tutti gli atti illegittimi fatti dal pm Turco”. “Noi abbiamo rispettato la legge, lui no. Come quando ha inviato del materiale che avrebbe dovuto distruggere e lo ha inviato al Parlamento”.
“Siamo di fronte – ha detto – a un processo all’incontrario in cui l’accusa pur di attaccarci non ha rispettato la Costituzione, le sentenze della corte di Cassazione e la legge. Il quaderno è un atto che abbiamo consegnato al Csm e oggi anche in udienza abbiamo chiesto che entri negli atti del processo” per le presunte irregolarità riguardo ai finanziamenti per la fondazione Open. Toccherà poi al gup Sara Farini la decisione.
Il quaderno si compone di 42 pagine, e contiene i 20 capi di accusa dell’esposto – annunciato il 27 gennaio a Firenze e presentato a febbraio – ai fini di un’eventuale azione disciplinare nei confronti del pm Luca Turco, titolare dell’inchiesta su Open. Nella prima pagina del quaderno è riportata una frase di Montesquieu: “La libertà è il diritto di fare tutto ciò che le leggi permettono”.