Gio 19 Dic 2024
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ToscanaCronacaRenzi, toni accesi al processo Maiorano: spese in Provincia avevano finalità istituzionali 

Renzi, toni accesi al processo Maiorano: spese in Provincia avevano finalità istituzionali 

Le spese alla Provincia di Firenze avevano finalità istituzionale, lo ha detto Matteo Renzi rispondendo alle domande dell’avvocato Carlo Taormina come parte civile al processo a Firenze che vede imputato di diffamazione nei confronti dell’ex premier Alessandro Maiorano, dipendente comunale. Uscendo dal tribunale il senatore Renzi ha anche dichiarato di voler avviare una fase di tolleranza zero rispetto alle fake news sul suo conto.

”Le spese erano da me controllate attraverso le voci del bilancio”, “la finalità istituzionale delle spese era asseverata dai dirigenti della Provincia”, “abbiamo avuto verifiche del Mef e della Corte dei conti ma non c’è stata mai nessuna condanna”- ha inoltre dichiarato l’ex premier Renzi.

L’avvocato Taormina, difensore di Maiorano, aveva chiesto quale fosse la finalità istituzionale di una serie di spese attribuite al cerimoniale della presidenza della Provincia quando a guidarla era Renzi. In aula l’ex segretario del Pd ha anche spiegato di aver querelato Maiorano perchè lo aveva accusato di ‘spese spazze’ “mentre stavo preparando come premier il bilancio dello Stato.”

”Aver detto che io avevo dilapidato il patrimonio di un ente pubblico è stato diffamatorio, per questo siamo in causa”. Nel confronto tra Taormina e Renzi ci sono stati anche momenti accesi. Mentre parlava l’ex segretario del Pd per due volte è poi intervenuto Maiorano: in entrambi i casi il giudice lo ha allontanato dall’aula, la seconda volta facendo intervenire anche un carabiniere dopo che il dipendente comunale ha detto a Renzi : “Stai prendendo per il c…il mio avvocato”.

Il senatore Matteo Renzi uscendo dall’aula del tribunale di Firenze, ha anche affermato di voler iniziare una fase nuova di tolleranza zero rispetto alle fake news sul suo conto. “Sono circondato da centinaia di frasi false, offese, insulti, dichiarazioni che assomigliano più a fake news che alla realtà. Abbiamo deciso di iniziare a querelare e a citare in giudizio per risarcimenti civili. Oggi abbiamo iniziato questa attività, chi dice fake news sarà perseguito e spero anche condannato.”