Il giudice della prima sezione civile del tribunale di Firenze Lucia Schiaretti ha riconosciuto le ragioni del padre dell’ex premier per tre di questi articoli condannando l’editore, il direttore Travaglio e una giornalista, in solido, per complessivi 95mila euro. La sentenza dovrà inoltre essere pubblicata, per estratto, sul quotidiano e sull’on line.
Tiziano Renzi aveva querelato l’Editoriale Il Fatto spa, il direttore Marco Travaglio, il direttore de “Il fatto Quotidiano” Peter Gomez, e due giornalisti per 6 articoli usciti tra il 15 dicembre 2015 e il 16 gennaio 2016.
Non può essere invece “ritenuto responsabile il direttore del Quotidiano on line” per il reato di omesso controllo “giacché – scrive il giudice citando precedenti sentenze della Cassazione – l’attività on-line non è riconducibile nel concetto di stampa periodica”. Per questo Tiziano Renzi dovrà pagare le spese processuali di Gomez e di un giornalista: per ciascuno in complessivi 6.415,00 euro.
L’ex premier e senatore del Pd, Renzi, lo annuncia attraverso un tweet: “Travaglio con i suoi colleghi è stato condannato a pagare a mio padre 95.000€: è solo l’inizio. Il tempo è galantuomo.”
“Marco Travaglio, una sua collega, la società del Fatto Quotidiano sono stati citati in giudizio da Tiziano Renzi per numerosi articoli. Oggi la prima sentenza.”
“Niente – aggiunge Matteo renzi – potrà ripagare l’enorme mole di fango buttata addosso alla mia famiglia, a mio padre, alla sua salute”.
Questo il messaggio diffuso dall’ex segretario del Pd ed ex Presidente del Consiglio, che si riferisce alla vicenda Chil Post e Mail Service Srl, e all’accusa di bancarotta fraudolenta (accusa poi decaduta per via dell’archiviazione dell’indagine da parte del Gip di Genova Roberta Bossi) che pesava sul capo di Tiziano Renzi e della moglie Laura Bovoli (genitori del senatore dem), alle quali “Il Fatto Quotidiano” dedicò diversi articoli e approfondimenti.