Sono pronti i primi itinerari risultato del protocollo d’intesa “Viaggiare in Toscana tra residenze d’epoca, castelli e giardini storici”, sottoscritto l’8 ottobre 2020
L’intesa (sottoscritta da Bernando Gondi presidente di Associazione Dimore Storiche Italiane Toscana, Giacomo Cioni presidente di Cna Firenze Metropolitana, Luca Tonini presidente di Cna Toscana e Enzo Cusumano, presidente del Centro Guide Turismo Firenze e Toscana) ha prodotto i primi percorsi per promuovere in sinergia una nuova offerta turistica territoriale tra residenze d’epoca, castelli e giardini storici che punti su itinerari aperti al mondo della cultura e dell’ambiente, dell’artigianato e del restauro e coinvolga anche il mondo delle produzioni agricole come l’olio e il vino così e faccia perno su eventi legati all’arte, alla fotografia, alle rassegne letterarie.
Le proposte di pacchetti turistici sono state presentate in ottobre all’expo TTG Incontri di Rimini e fanno perno su oltre 30 dimore storiche (in costante aumento) in tutte le province toscane.
Oggi i risultati sono stati presentati nell’ambito di una conferenza stampa dal presidente Eugenio Giani.
“Le dimore storiche sono un tassello di qualificazione fondamentale per l’immagine e il profilo che la Toscana esprime e il tutto si collega a quella capacità anche di artigianato artistico che ne impreziosisce l’arredamento interno”, ha detto il presidente della Regione Eugenio Giani. “Ritengo quindi che sia compito dell’amministrazione pubblica sostenerle, oggi, in un patto di valorizzazione fra Cna e Associazione Dimore Storiche, ma in prospettiva anche di aiuto pubblico perché hanno una funzione fondamentale nelle attività e nell’accoglienza che la Toscana propone a livello nazionale e internazionale”.
“Il protocollo d’intesa presentato oggi – continua Giani – è il paradigma perfetto di un’offerta turistica trasversale che in Toscana, terra di ville, borghi, siti archeologici e culturali, di esperienze enogastronomiche, di antichi mestieri, di personaggi storici, risulta particolarmente felice. La proposta che ne esce rappresenta pertanto un tassello significativo e perfettamente in linea con il percorso che abbiamo già intrapreso per la promozione turistica della nostra regione, dove chi arriva può avere esperienze multisensoriali che immergono nell’autenticità dei luoghi e al tempo stesso nella loro poliedrica bellezza, nella storia e nel gusto dei prodotti di eccellenza. Risultati vincenti che si ottengono solo facendo squadra e mettendo ciascuno in campo le proprie risorse, con l’unico scopo di tessere una trama unica”.
Le dimore storiche – afferma Bernardo Gondi – siano esse palazzi, ville o castelli, sono complessi monumentali fondati e conservati dalle famiglie storiche italiane. Un patrimonio culturale immenso che costituisce il più grande museo diffuso del nostro Paese e che contribuisce anche a tenere in vita molte professioni e mestieri tradizionali da tutelare anch’essi. Aprire le porte delle dimore a un turismo qualificato rientra nelle finalità dell’Associazione che promuove attività di sensibilizzazione per favorire la conservazione, la valorizzazione e la gestione delle dimore storiche, affinché possano essere tutelati e tramandati alle generazioni future nelle condizioni migliori. Ad oggi hanno aderito al progetto 33 dimore in tutte le province toscane e, trattandosi di un progetto aperto, stiamo ricevendo continue adesioni da parte dei nostri associati. In parallelo, al fine di documentare la diversità e la peculiarità di residenze e di territori e per comunicare in maniera efficace attraverso tutti i mezzi di comunicazione, stiamo producendo brevi video dove la storia e l’attualità della dimora è raccontata in prima persona dal proprietario”.
“Il protocollo con il coinvolgimento delle residenze d’epoca, castelli e giardini storici – spiega Giacomo Cioni – si è inserito, completandola, nell’offerta turistica territoriale fatta dalla nostra filiera delle imprese del turismo presenti sui territori dell’area metropolitana: strutture ricettive, tour operator e agenzie di viaggio, guide turistici e accompagnatori turistici, ristorazione, artigianato artistico e tradizionale, artigianato agro alimentare, moda e shopping, ristorazione, trasporto viaggiatori, centri benessere e termali e molto altro ancora. Una ricchissima varietà di imprese che sui territori soprattutto in fase pandemica e post pandemica vanno ricercando opportunità per intercettare economia reale”.