Dom 22 Dic 2024
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ToscanaCronacaRettore Unifi Luigi Dei interrogato: "Dico la verità"

Rettore Unifi Luigi Dei interrogato: “Dico la verità”

Firenze, il rettore Unifi Luigi Dei è apparso davanti al gip che dovrà decidere sulla richiesta di interdizione dall’incarico avanzata nei suoi confronti dai pm fiorentini. L’interrogatorio, al quale erano presenti anche il procuratore aggiunto Luca Tescaroli e il pm Antonino Nastasi, titolari delle indagini, è durato quasi 4 ore. L’inchiesta che coinvolge Dei e altre 38 persone è incentrata su presunte irregolarità in concorsi in medicina.

“Sono stanco ma sereno e tranquillo. Io dico la verità, questa è la mia forza, è solo quella”, ha detto il rettore al termine dell’interrogatorio.”Il rettore – ha dichiarato il suo legale, avvocato Sigfrido Fenyes – ha risposto alle domande e ha avuto modo di chiarire i particolari richiesti”.

Nell’inchiesta Luigi Dei è accusato dei reati di associazione per delinquere, corruzione, abuso d’ufficio e induzione indebita a dare o promettere utilità. La richiesta di interdizione è stata avanzata per tre degli episodi che gli vengono contestati.

In un caso è accusato di corruzione in concorso con Sandra Furlanetto, associato di chimica analitica all’Università di Firenze: secondo la procura, si sarebbe impegnato a conferire alla docente le funzioni di ‘delegato del rettore all’orientamento e servizi agli studenti’, in cambio dell’impegno di lei a non presentare ricorso contro la nomina di un altro prof a ordinario di chimica analitica.

In un altro caso sempre il rettore – in concorso col dg di Careggi Monica Calamai e poi con Rocco Damone, succeduto nell’incarico, e col prorettore Paolo Bechi -, per creare un posto da professore straordinario da riservare a una persona già stabilita, si sarebbe fatto promettere il cofinanziamento di due posizioni di professore da parte dell’Azienda ospedaliero universitaria di Careggi.

Per quanto riguarda l’ipotesi di induzione indebita a dare o promettere utilità, il rettore in concorso con Bechi, per l’accusa avrebbe indotto il professor Angelo Raffaele De Gaudio, anche lui indagato nell’inchiesta, a conferire un incarico di docente straordinario a una persona predeterminata, offrendogli in cambio il mantenimento della direzione del dipartimento di anestesia e rianimazione.