Mar 5 Nov 2024
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Riaperto ponte al Pino dopo fango da scavo tunnel dell’alta velocità. No Tav, “Opera nata male”

E’ stato riaperto stamani alla circolazione di veicoli e pedoni a Firenze, il Ponte al Pino, dove ieri pomeriggio sono risaliti in superficie fango, terriccio e acqua, materiale di risulta dello scavo del tunnel ferroviario dell’Alta velocità circa 20 metri sotto la città.

C’era stato un allagamento allorché gli scarti liquidi dello scavo sono usciti in superficie risalendo da un vecchio foro di carotaggio. Il ponte collega i viali di circonvallazione ai quartieri del Campo di Marte e la sua chiusura improvvisa ha causato caos, mandando il traffico in tilt. Stamani il ponte è stato riaperto dopo ore notturne servite alla completa pulizia del ponte e anche di via Pacinotti, la strada vicina, che si è allagata, e dopo sopralluoghi tecnici. In tutta l’emergenza la fresa meccanica Tbm che sta scavando la galleria dell’Av ha continuato il suo lavoro. Secondo quanto si apprende, la talpa scava senza sosta 24 ore su 24 e i lavori del consorzio di costruzione della grande opera vanno avanti secondo i programmi prestabiliti.

“Se già all’inizio dello scavo della prima galleria si verificano fenomeni del genere c’è da chiedersi se si intende andare avanti così a tentoni; vengono ancora dubbi sul livello del progetto che, lo ricordiamo, deve attraversare la città interessando oltre 300 edifici dichiarati e oltre 4.000 unità immobiliari (a rischio danni come riconosciuto nel progetto)”. Lo scrive in una nota il comitato No Tunnel Tav di Firenze in una nota dedicata all’emergenza presso il cantiere Av a Campo di Marte, nei pressi di Ponte al Pino.

“È un’opera nata male – prosegue la nota -, sarà un danno per la città anche se non si verificassero danni al patrimonio edilizio; sarebbe saggio non perseverare negli errori e potenziare le linee si superficie. Ma si sa, l’odore dei miliardi può davvero impedire ogni saggio ripensamento”.

Il Comitato No tunnel Tav Firenze polemizza anche affermando che “chi mal comincia non sa se finirà l’opera” e che “c’è da rimanere piuttosto stupiti che già all’inizio dei lavori della galleria del Passante Tav si abbiano problemi come quelli emersi ieri 12 dicembre al Ponte del Pino che è stato chiuso al traffico – per un paio di ore anche ai pedoni – dopo che si è avuta la fuoriuscita di fango dovuto ai lavori della Tbm (la fresa). Fino ad ora si sono avute solo mielose rassicurazioni, si è parlato di scavi guidati dall’intelligenza artificiale!”, mentre “Rfi ha parlato di un carotaggio non segnalato che ha fatto uscire il fluido tenuto in pressione dalla macchina; forse dopo 16 anni di cantieri lentissimi ci si è dimenticati anche di quello che è stato fatto e di dove sono stati fatti dei carotaggi?”.

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