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Riapertura scuole: Nardella, “Siamo all’improvvisazione”, Giani “Toscana era pronta ma rispetto slittamento”

Nardella

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Il commento del sindaco Dario Nardella e il governatore della Toscana Eugenio Giani allo slittamento della riapertura delle scuole all’11 gennaio

“Ancora una volta la scuola resta indietro. Siamo riusciti a fare lo shopping natalizio, il cashback e le cene di Natale con i due conoscenti aggregati, ma non riusciamo a riaprire le scuole superiori per 2 milioni e mezzo di studenti”. Lo afferma il sindaco Dario Nardella sulla riapertura delle scuole l’11 gennaio.

“Il tira e molla sulle date è avvilente, non capisco cosa cambi in 4 giorni, tra il 7 e l’11 gennaio. Avevamo tutto il tempo per organizzarci, non solo le vacanze di Natale; è dal lockdown di quasi un anno fa che dovevamo pensare alle scuole e ai trasporti – dichiara il sindaco. – Nella città metropolitana di Firenze saremmo già pronti, abbiamo predisposto con prefettura e regione Toscana un piano per garantire la sicurezza degli spostamenti – oltre che della presenza in classe – tale da consentire non solo di riaprire il 7 gennaio, ma di farlo con il 75% della didattica in presenza”.

“Nella lotta contro la pandemia – continua – io sono per una linea di rigore e precauzione e rispetto le indicazioni degli esperti e le decisioni del governo, ma qui siamo all’improvvisazione. Nessuno fino ad ora ha dimostrato che il contagio avviene nelle classi, anzi, gli screening dimostrano il contrario. Allora è un problema organizzativo, e se il Paese non riesce a riaprire le scuole come potrà essere capace di distribuire decine di milioni di vaccini? A questo proposito diventa ancora più importante garantire in tempi rapidi la vaccinazione di studenti e insegnanti perché è evidente che non si può continuare a sacrificare sempre e comunque il mondo della scuola”.

Anche il governatore Giani ha commentato lo slittamento della riapertura delle scuole durante una conferenza stampa a Siena. “Ritengo che il governo abbia fatto bene a cercare una sintesi e quindi rispetto l’operato del presidente Conte nel far slittare di quattro giorni la ripartenza delle scuole all’11 gennaio”, ha continuato Giani, “La Toscana e altre regioni – ha aggiunto Giani – erano pronte a ripartire dal 7 di gennaio con gli studenti delle scuole secondarie di secondo grado in presenza con la necessaria gradualità ma c’erano anche miei colleghi governatori che vedevano come fumo negli occhi questo tipo di ripartenza”. “L’appello che faccio ai miei colleghi – ha concluso il governatore – è che la scuola è importante e non possiamo lasciare indietro i nostri ragazzi. Rimango convinto che le scuole vadano riaperte in presenza”

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