La Scuola Superiore Sant’Anna Pisa è la decima Università al mondo per Citations per Faculty, l’indicatore che misura l’impatto della ricerca prodotta rispetto al numero di ricercatori: “un risultato eccezionale” lo definisce la sedicesima edizione del QS World University Rankings di Quacquarelli Symonds.
‘I risultati del QS World University Rankings – commenta Sabina Nuti, rettrice della Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa – confermano lo straordinario impegno portato
avanti dai docenti e dai ricercatori della Scuola Superiore Sant’Anna e dal mio predecessore Pierdomenico Perata, a cui voglio esprimere la gratitudine di tutta la nostra comunita’. La nostra strategia, focalizzata in particolare sulla ricerca, si e’ rivelata vincente e oggi ne arriva un’ulteriore conferma.
Considerando le nostre piccole dimensioni, concordo con Ben Sowter, Direttore della QS Intelligence Unit, e ritengo questo risultato sulla ricerca e, piu’ in generale, sul nostro
posizionamento complessivo, come un risultato eccezionale’.
I parametri valutati per queste classifiche tengono conto, da un lato, della produzione scientifica e, dall’altro, del livello di reputazione dell’ateneo, validato dalle citazioni ma
soprattutto dal riconoscimento tra pari. ‘Riuscire a competere, ad essere conosciuti e soprattutto riconosciuti come istituzione di riferimento internazionale e’ un elemento di soddisfazione.
Considerando che la Scuola Superiore Sant’Anna (che ha da poco compiuto i trent’anni di storia) non e’ presente in tutte le discipline, ma soltanto nei settori delle Scienze Sociali (Economia e Management, Giurisprudenza, Scienze politiche) e delle Scienze Sperimentali (Ingegneria industriale e dell’informazione, Medicina, Scienze Agrarie e Biotecnologie) e che conta solo su circa 150 tra docenti e ricercatori e circa 250 assegnisti di ricerca, il successo conseguito sulla ricerca e’ ancora piu’ significativo’, osserva la rettrice.
‘Pensando al futuro, la sfida e’ consolidare questi risultati e investire ancora di piu’ sui temi di frontiera combinando questa eccellente capacita’ di produzione scientifica con la capacita’ di divulgarne i risultati, dando pieno compimento alla ‘terza missione’ delle universita’, per farne un patrimonio che possa dare valore aggiunto alla collettivita”, conclude Nuti.
L’Università di Trento segue il Sant’Anna di Pisa, raggiungendo il 142/mo posto in questo indicatore cruciale, guadagnando novanta posizioni rispetto alla precedente edizione. Questo è l’indicatore in cui le Università italiane ottengono la performance migliore in questa edizione: la metà sale, l’Università degli Studi di Modena e Reggio Emilia registra la crescita più elevata, migliorando di 109 posizioni, seguita dal Politecnico di Torino, che sale di 100 punti in questo indicatore. Diciassette tra le migliori 300 Università al mondo per Citations per Faculty sono Italiane. Questo indicatore rappresenta il 20% del punteggio totale.