Entro fine mese inizieranno i lavori per la ‘Mitigazione del rischio idraulico per l’abitato di Firenze’, approvati dalla Protezione civile nazionale e finanziati con risorse Pnrr, un intervento da 14.759.000 euro, con la conclusione dei lavori prevista per fine 2025. L’intervento, il primo dalla modifica della soglia dell’Arno sotto Ponte Vecchio attuata a seguito dell’alluvione del 1966, interesserà un tratto di circa 5 km, dal ponte Santa Trinita fino a Nave a Rovezzano.
Entro fine mese inizieranno i lavori per la ‘Mitigazione del rischio idraulico per l’abitato di Firenze’, approvati dalla Protezione civile nazionale e finanziati con risorse del Pnrr, un intervento da 14.759.000 euro, con la conclusione dei lavori prevista per la fine del 2025. L’intervento, il primo dalla modifica della soglia dell’Arno sotto Ponte Vecchio attuata a seguito dell’alluvione del 1966, interesserà un tratto di circa 5 km lungo le rive del fiume, dal ponte Santa Trinita fino alla Nave a Rovezzano. Secondo quanto reso noto oggi in una iniziativa a Firenze, è previsto il rifacimento delle strutture di contenimento del fiume, in modo da riuscire a contenere portate di piena con tempo di ritorno duecentennale, calcolate tenendo in considerazione l’attuazione del Piano di laminazione dell’invaso di Bilancino. Per ottenere questo risultato saranno realizzate opere fisse come nuovi argini in terra e muri di contenimento in cemento armato, opere fisse manovrabili e opere provvisionali da porre in opera in caso di allerta. In particolare, spiega la Regione Toscana in una nota, nei tratti di Lungarno Diaz, Lungarno delle Grazie e Lungarno Acciaiuoli, sono previsti il consolidamento dei muraglioni d’argine, il rifacimento delle spallette e, sugli ultimi due, la predisposizione per barriere temporanee in caso di necessità (panconi), con alloggiamenti in acciaio inox da mantenere efficienti con pulizia annuale. La risistemazione degli argini in terra sarà effettuata nel tratto da Rovezzano all’Anconella, mentre il contenimento con barriere fisse in acciaio inox di altezza massima di un metro è previsto tra l’Hotel Ville sull’Arno e il Torrente Affrico.
“Si tratta di un intervento strutturalmente importante per la mitigazione del rischio idraulico nell’abitato di Firenze, ma con lavori non impattanti”. Lo ha affermato il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, a proposito dei lavori in partenza il 10 ottobre sul tratto dell’Arno che attraversa il centro storico della città. “Questo non è solo un intervento di mitigazione del rischio – ha affermato Giani, presentando l’intervento alla stampa -, ma anche di protezione civile perché combinando le nuove capacità di previsione del meteo e le innovazioni tecniche, saranno praticamente dimezzati i tempi di risposta rispetto a precedenti esperienze di uso di protezioni mobili. Le paratie potranno essere montate addirittura in 8 ore. Questo intervento, cui teniamo molto e che abbiamo studiato nei minimi particolari insieme al Comune di Firenze, sarà anche un modello a livello europeo”. Il governatore ha inoltre sottolineato l’impegno complessivo della Regione Toscana nella riduzione del rischio idraulico legato all’Arno: “Quello che presentiamo oggi va pensato a sistema con gli altri interventi fatti a monte dell’Arno, come la Cassa d’espansione Pizziconi, quasi pronta e con una capacità di 3,1 mln di mc, a tutto il complesso di laminazione di Figline e all’innalzamento della diga di Levane”. Paola Galgani, vicesindaca e assessora all’ambiente di Firenze, ha sottolineato a sua volta che “abbiamo chiesto a Regione Toscana di fare anche tutti gli interventi necessari in fase di cantierizzazione, con informazioni ai cittadini e alle attività economiche e non che insistono lungo il perimetro dei cantieri in modo da affrontare la fase dei lavori con maggiore tranquillità e riducendo al massimo i possibili inconvenienti e disagi”.