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Rifiuti: Mamme No inceneritore contro nuova raccolta differenziata di Signa

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“Uno spettacolo imbarazzante”  dicono ” la giunta ha deciso di attuare un nuovo sistema di Raccolta Differenzia, a modello ALIA, che riunisce 3 differenti tipi di gestione: l’assurdo più totale”.

Il comitato Mamme No inceneritore contesta le dichiarazioni dell’assessore all’ambiente di Signa, Federico La Placa, che sta promuovendo assemblee sul territorio comunale, insieme al sindaco Cristianini e ad Alia, per lanciare l’introduzione nel 2019 del nuovo sistema misto di raccolta rifiuti.Tale sistema prevederà la raccolta porta a porta per multimateriale e carta, la raccolta a campana stradale ad accesso libero per il vetro e la raccolta a cassonetto ad accesso con chiavetta per rifiuti indifferenziati e per l’organico (in questo ultimo caso si tratta di una novità assoluta o perlomeno non abbiamo riscontro di esperienze analoghe sul territorio nazionale).

In particolare per le Mamme la dichiarazione ” non esiste il migliore dei sistemi di raccolta possibili: ogni sistema deve essere implementato sulla base caratteristiche sociali e demografiche della popolazione a cui si rivolge e al tessuto urbanistico a cui si applica. Per esempio, la raccolta porta a porta non è adatta ad aree fortemente urbanizzate ed antropizzate come la Costa o Castello” è falsa: ” Invitiamo l’assessore a fare una visita a Parma, un po’ più grandina e urbanizzata di Signa, dove il Pap è applicato con successo su tutto il territorio comunale. Oppure senza andare troppo lontano può farsi raccontare da Alia l’esperienza del Comune di Empoli dove il Pap in un anno ha fatto passare la raccolta differenziata dal 50% all’80%, aumentandone notevolmente anche la qualità del materiale raccolto” dicono le Mamme.

Che se la prendono anche con un’altra affermazione, quella secondo cui: “con   l’introduzione del porta a porta la tariffa aumenta: questo è un dato che non può essere taciuto ai cittadini. Il porta a porta implica l’utilizzo di maggiori risorse umane e strumentali e, di conseguenza, una consistente aumento della tariffazione.”. Falsa anche questa, secondo il comitato: ” E’ vero che il porta a porta fa aumentare i costi di raccolta (con il positivo effetto di avere più operatori e quindi nuovi posti di lavoro) ma aumenta la qualità dei materiali da raccolta differenziata e riduce tantissimo le quantità di rifiuto indifferenziato non riciclabile e quindi riduce i costi economici e ambientali per messa a discarica o incenerimento” e aggiungono “visto che la Tari pagata dal cittadino tiene conto della somma dei costi di raccolta+costi di smaltimento, il Pap alla fine fa ridurre le tariffe Tari”.

E anmcora, non è vero che, come sostenuto dall’amministrazione di Signa, “non è cambiando sistema di raccolta che si elimina l’abbandono indiscriminato di rifiuti”: ”
è dimostrato l’effetto negativo della presenza del cassonetto -replicano-  che fa percepire ai criminali, che commettono reato ambientale di abbandono rifiuti, una sorta di attenuante di conferimento improprio. A Prato, dove è stato introdotto da qualche anno il Pap, il fenomeno dell’abbandono si è ridotto, mentre è aumentato su Firenze, Signa, Calenzano, Sesto Fiorentino etc dove guarda caso sono ancora presenti i cassonetti”.

L’unica affermazione dell’amministrazione di Signa su cui  il comitato concorda è quella secondo cui “”Porta a porta e tariffazione puntuale non possono prescindere da una capillare campagna di formazione e dalla collaborazione dei cittadini.”

“Ma non è una buona scusa per rinunciarvi  Il porta a porta su tutto il territorio comunale avrebbe un impatto economico e ambientale più positivo di questo fantasioso sistema misto che continua a lasciare l’anonimato a chi butta via roba in maniera scorretta, e la tariffa puntuale, cioè il pagamento della Tari proporzionale a quanto rifiuto indifferenziato viene prodotto dall’utente, premierebbe i cittadini virtuosi” sottolineano le Mamme no Inceneritore. Che concludono : “all’assessore La Placa, bocciato dal Var, e al sindaco Alberto Cristianini chiediamo quindi di ripensare il modello di raccolta rifiuti per il Comune di Signa, sposando il modello di successo del porta a porta con tariffazione puntuale.
In particolare chiediamo alla giunta di spiegare come mai hanno scelto questa soluzione e se hanno valutato e studiato possibili alternative. Chiediamo all’amministrazione di rendere pubblici questi studi e questi paragoni, in caso contrario come cittadini pretendiamo di sapere come mai l’amministrazione abbia deciso di lasciarsi guidare nelle scelta delle soluzioni dall’unica società (ALIA nella parte ex-Quadrifoglio) che negli ultimi 20 anni ha dimostrato di aver fatto scelte fallimentari”.

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