Appello alla Regione che ha concesso l’autorizzazione per riaprire l’impianto di termovalorizzazione del Casone di Scarlino, bloccato da due anni a causa di una sentenza del Consiglio di Stato.
La Giunta toscana ritiri la delibera di autorizzazione alla riaccensione dell’inceneritore
di Scarlino (Grosseto). Lo chiede il sindaco di Follonica Andrea Benini dopo l’autorizzazione per riaprire l’impianto di termovalorizzazione del Casone di Scarlino, bloccato da due anni
a causa di una sentenza del Consiglio di Stato.
“Non sono stati presi in considerazione – sottolinea Benini in una nota – alcuni elementi che avevamo segnalato in sede di conferenza dei servizi, ovvero quella riferita alla parte
sanitaria che si lega indissolubilmente con quella impiantistica. Il Cnr di Napoli ha confermato, insieme alla Asl che ha prodotto dati allarmanti per la salute dei cittadini, che
quell’impianto ha delle carenze strutturali molto gravi”.
Il sindaco chiede al gruppo Pd in Consiglio regionale “di prendere le distanze da questa autorizzazione. Serve anche una volontà politica, visto che tutta l’amministrane di Follonica è contro alla riapertura di un impianto tecnologicamente non all’altezza.
L’inceneritore di Scarlino non può e non deve diventare la discarica della Toscana”.
“Non sono contrario all’utilizzo di termovalorizzatori per la gestione dei rifiuti, lo ribadisco,
ma è necessaria una seria riflessione sugli impianti che devono garantire efficienza, tecnologie all’avanguardia e, soprattutto, rischio zero per la salute. E l’impianto di Scarlino, è evidente, non risponde a questi requisiti”. Così Leonardo Marras, capogruppo Pd Regione Toscana, intervenendo sulla vicenda . Plaudendo all’iniziativa del sindaco di Follonica, che ne ha chiesto la chiusura supportato dall’amministrazione di Scarlino, Marras dice che è “da condividere e sostenere”, e per questo con un’interrogazione chiede “alla giunta regionale se davvero nel procedimento di autorizzazione dell’inceneritore non si è tenuto
conto dello studio del Cnr di Napoli e della richiesta di Valutazione d’impatto sanitario avanzata più volte da entrambi i Comuni, quali siano gli eventuali motivi di questa scelta e se alla luce di ciò non ritenga opportuno rivedere il proprio orientamento”.
Marras ricorda che “il nuovo Piano regionale dei rifiuti dovrà contenere la previsione degli impianti necessari allo smaltimento per garantire l’autosufficienza della Toscana disegnando una visione chiara e di lungo periodo della gestione del ciclo integrato dei rifiuti, per questo se un nuovo impianto non si fa a Case Passerini allora è evidente che non si fa da
nessuna altra parte della regione, men che meno si può pensare che sia Scarlino a sostituire l’impianto di Firenze”.
Inoltre secondo il capogruppo Pd “per stare sul mercato dobbiamo pretendere una struttura all’avanguardia e sicura” e per questo auspica “che si torni sulla decisione del via libera
all’inceneritore valutando attentamente, di nuovo, tutti gli elementi a disposizione per arrivare ad una conclusione che non sia rischiosa né gravosa per il nostro territorio”