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Rifiuti: in Toscana poche imprese smaltiscono bene i Raee

Firenze si aggiudica 1,8 mln bando Ue Life Weee.

Firenze, insieme a Siviglia, si è aggiudicata il bando europeo Life Weee (Waste Electrical and Electronic Equipment) da 1,8 milioni di euro. Il progetto, presentato oggi in un evento nel capoluogo toscano, punta a sensibilizzare imprese e cittadini sul ritiro e il corretto
smaltimento dei rifiuti elettrici ed elettronici, che al loro interno hanno anche materie prime facilmente riciclabili.

Il progetto mette insieme Anci Toscana, Camera di Commercio e Università di Firenze, Regione Toscana, Ecocerved, e Camera di Commercio di Siviglia. “Sarà anche una sfida – ha affermato Leonardo Bassilichi, presidente della Camera di Commercio – per tutti quegli imprenditori che desiderano dare un significato concreto e sfidante alla parola innovare, oggi tanto di moda ma che rischia di avere pochi contenuti concreti all’interno”.

In Toscana il progetto europeo Life Weee, nei prossimi tre anni, ha l’obiettivo di estendere i punti di raccolta ad almeno 5mila negozi e uffici pubblici (adesso sono 230), sensibilizzare
istituzioni e cittadini, aiutare la nascita di startup che favoriranno questo processo, premiare le imprese che certificheranno il corretto ritiro e smaltimento (con il marchio
‘I am green’) con incentivi sulla tassa dei rifiuti.

“Dell’Europa siamo abituati a vedere solo i difetti – ha affermato Simona Bonafè, eurodeputata Pd e relatrice a Strasburgo del pacchetto sull’economia circolare – in questo caso vediamo anche invece le grandi opportunità che può portare in un settore, quello dei rifiuti elettrici ed elettronici, che è importantissimo per mettere in circolo materie prime scarse e costose che incidono sulla competitività del nostro sistema Paese”.

Secondo Federica Fratoni, assessore regionale all’ambiente, “l’occasione è preziosa perchè mette ancora una volta in evidenza un punto: la via della sostenibilità è l’unica possibile per un sviluppo ritrovato dopo una crisi economica che continua a farsi sentire nei nostri territori. E la circolarità fa parte di questo nuovo modello con ricadute che saranno certe anche sul piano economico occupazionale. C’è un lavoro da fare, tutti insieme, ma sostenuti anche dal trend positivo registrato dalla raccolta di Raee che in Toscana cresce ogni anno, siamo certi che potremo raggiungere i nostri obiettivi nella
costruzione di un percorso virtuoso”.

In Toscana quasi un’azienda su quattro (il 73,7%) però non conosce le regole sullo smaltimento di vecchi prodotti elettrici ed elettronici, i Raee: secondo un sondaggio realizzato dalla Camera di Commercio di Firenze su un campione di 1.275 imprese, presentato oggi in un evento, solo il 53,5% delle imprese smaltisce negli appositi centri di raccolta questi apparecchi. Soltanto il 26,3% accetta il materiale usato dai cittadini, sebbene per oltre 10mila imprese in Toscana, fra cui i grandi negozi, sia un obbligo ritirare prodotti usati come smartphone, tablet, computer, TV, neon, piccoli e grandi elettrodomestici, anche senza che venga acquistato un nuovo prodotto (il cosiddetto ‘uno contro zero’).

I documenti utilizzati per portarli allo smaltimento sono sbagliati nell’82,3% dei casi. D’altro canto, secondo quanto emerge dall’indagine, le imprese sono disposte a cambiare questi comportamenti soprattutto per tutelare l’ambiente (67,5%) e recuperare i costi (48,2%), mentre questa buona pratica non viene ancora usata come attività di marketing aziendale (7,8%).

 

 

 

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