Gio 26 Dic 2024
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ToscanaAmbienteRifiuti urbani, dati Arpat premiano Calenzano per differenziata

Rifiuti urbani, dati Arpat premiano Calenzano per differenziata

Secondo i dati ARPAT sull’anno 2016, Abetone è il comune che ha prodotto la quantità maggiore di rifiuti urbani (sia differenziati che non), mentre Serravalle Pistoiese si attesta come comune con la produzione più bassa. Per quanto riguarda la raccolta differenziata Calenzano e Marliana sono i due comuni con rispettivamente il quantitativo maggiore e minore.

I dati ARPAT sulla produzione dei rifiuti urbani dei 71 comuni delle province di Firenze, Prato e Pistoia nell’anno 2016, mostrano che il comune che ha prodotto la quantità maggiore di rifiuti urbani (sia differenziati che non), risulta essere Abetone: 629 abitanti ed un procapite pari a 1143 kg anno di cui più di 900 costituiti da rifiuti indifferenziati. Quello, invece, con la produzione più bassa, anch’esso nel territorio pistoiese, è Serravalle Pistoiese: poco più di 11000 abitanti ed una produzione di rifiuti urbani(differenziati ed indifferenziati) pari a 361 kg per abitante, di cui solo 45 kg costituiti da rifiuti indifferenziati.

Per quanto riguarda, invece, la raccolta differenziata, in quest’area geografica il comune con il quantitativo maggiore di raccolta differenziata risulta essere Calenzano (17.703 abitanti) con 663 kg abitante anno, al contrario, quello con il quantitativo minore risulta Marliana (3 215 abitanti), con 111 kg per abitante l’anno.

ARPAT ha suddiviso i comuni per numero di abitanti. Nei 15 piccoli comuni con meno di 15.000 abitanti la produzione media di rifiuti urbani totali (indifferenziati e differenziati) si aggira su 618 kg abitante/anno di cui differenziati, in media, circa 252 kg per abitante. Solo tre comuni su quindici raggiungono e superano l’obiettivo del 65% di raccolta differenziata, si tratta di Cantagallo (74% circa), Montaione (85% circa) e Gambassi Terme (86% circa). Londa, con una raccolta differenziata al 62% circa, è quello che più si avvicina all’obiettivo 65%.

Comuni con numero di abitanti da 15.000 a 29.999: la produzione media di rifiuti urbani totali, in questi comuni, si aggira sui 592 kg abitante. In media la quantità di rifiuti differenziati risulta di 355 kg per abitante. In questa fascia troviamo 18 comuni, quello con il quantitativo pro capite più basso di rifiuti urbani totali è Monsummano Terme, 370 kg abitante/anno, di cui solo 51 costituiti da rifiuti indifferenziati. Al contrario, Calenzano fa registrare la produzione più alta, 1091 kg per abitante di cui più di 600 costituiti da rifiuti raccolti in modo differenziato.

Per quanto riguarda la raccolta differenziata, 6 comuni raggiungono e superano l’obiettivo del 65%, si tratta di Certaldo (85% circa), San Casciano Val di Pesa (76% ), Castelfiorentino (quasi 80%), Pontassieve (68%), Monsummano Terme (86%), Fucecchio (85%)

Comuni con numero di abitanti dai 30.000 ai 49.999: in questo gruppo troviamo 3 soli comuni: Campi Bisenzio, Empoli e Sesto Fiorentino; quello con la produzione più alta di rifiuti urbani totali è Sesto Fiorentino (49.060 abitanti), 873 kg abitante con la raccolta differenziata che si attesa a 60%. Empoli (48.442 abitanti) ha un procapite di 491 kg per abitante e raggiunge l’83 % di raccolta differenziata, unico comune in questo gruppo a raggiungere e superare il 65% di raccolta differenziata.

Comuni da 50.000 a 149.999 abitanti: in questo raggruppamento, troviamo due comuni dell’area centro: Scandicci e Pistoia, il primo ha una produzione totale di rifiuti pari a 575 kg per abitante mentre il secondo pari a 648 kg per abitante. La raccolta differenziata a Scandicci si avvicina al 50% mentre a Pistoia si ferma al 38% circa.

Comuni con numero di abitante uguale o superiore a 150.000: solo due comuni, nel territorio tra Firenze-Prato-Pistoia, raggiungono e superano i 150.000 abitanti: Firenze e Prato. A Prato la produzione pro capite di rifiuti urbani (differenziati e non) è di 704 kg  mentre a Firenze risulta pari a 629 kg. La raccolta differenziata a Prato raggiunge il 54% mentre a Firenze si attesta al 50%.