Gio 19 Dic 2024
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ToscanaCronacaRiforma Taxi: la protesta dei sindaci, Nardella "Ci danneggia, elimina licenze temporanee"

Riforma Taxi: la protesta dei sindaci, Nardella “Ci danneggia, elimina licenze temporanee”

Decreto taxi, per Firenze “Acqua fresca”. Il Comune di Firenze pensa “all’estensione dei turni e degli orari” dei taxi in città. Ad affermarlo il sindaco Dario Nardella, critico col decreto Urso, definito “acqua fresca”.

“Il decreto Urso sui taxi è semplicemente acqua fresca: non porta nessun significativo cambiamento, anzi ci danneggia perché elimina uno degli strumenti che a Firenze abbiamo efficacemente sperimentato come le licenze temporanee che sono state utilizzate con successo nei periodi di picco di domanda. Si tratta di 60 licenze temporanee gestite dalle cooperative di taxi che non potremo più attivare”. Lo dichiara il sindaco di Firenze Dario Nardella secondo cui “il decreto non apporta nessuna semplificazione sostanziale se non quella di eliminare un solo passaggio burocratico su una procedura che può durare più di un anno per avere nuove licenze”.

“La nuova normativa peraltro non risolve il problema del sistema ‘arlecchino’ con le diverse normative regionali, per cui ogni città deve conciliare le regole nazionali con le diverse procedure regionali in un quadro molto caotico – aggiunge -. Il Comune di Firenze, pur avendo recentemente fatto un bando, a differenza delle altre grandi città, per 70 nuove licenze (tutte green, corrispondenti al 10% della flotta), non esclude di poter pubblicare un nuovo bando anche se le nuove norme non saranno di alcun aiuto”. “Il paradosso del governo Meloni è che da un lato ha dichiarato di voler potenziare il servizio taxi mentre in realtà è stato il primo governo della storia a mettere un tetto del 20% all’aumento del numero di licenze, comprimendo l’autonomia dei Comuni che in teoria ne avrebbero potute prevedere anche di più in base alla domanda – conclude -. Per giunta, fino ieri il 20% del valore della licenza messa a bando veniva destinato al bilancio pubblico del Comune per interventi a favore della mobilità mentre ora il decreto Urso attribuisce l’intero importo alla categoria dei tassisti”