Lo riporta il Resto del Carlino. Secondo il quotidiano del gruppo Rifare monti, sarebbe questa l’ipotesi alla quale sta lavorando Snam, dopo che ieri il presidente della Regione Eugenio Giani ha annunciato che la piattaforma che sarà ormeggiata al porto di Piombino, dopo i tre anni previsti potrebbe essere “fuori dalla Toscana”.
Nei giorni scorsi l’ipotesi era già circolata: Ravenna sembrava una delle due opzioni per il ricollocamento del rigassificatore di Piombino, la nave Golar Tundra, insieme a quella di Livorno. oggi l’ipotesi è rilanciata con forza dal Resto del Carlino.
A Ravenna i lavori per costruire il gasdotto che collegherà il rigassificatore che, a differenza di quello di Piombino, sarà ancorato al largo della costa, cominceranno a breve e si concluderanno nella seconda metà del 2024. Realizzando un secondo braccio del gasdotto si potrebbe collegare un secondo rigassificatore.
Il fatto che Giani abbia esplicitamente parlato di una sistemazione in un’altra regione, fa crescere la possibilità che la prossima destinazione della nave sia Ravenna, che rimane, di fatto, l’unica candidata, anche se bisognerà attendere i 100 giorni concessi da Giani (che è anche commissario straordinario per l’opera, come Bonaccini lo è per quello di Ravenna) a Snam per approfondire l’analisi sul riposizionamento del rigassificatore.
“E’da tempo che stiamo studiando una soluzione per l’ormeggio offshore del rigassificatore di Piombino, abbiamo predisposto gran parte della documentazione necessaria per presentare l’istanza, ma abbiamo riscontrato la necessità di un approfondimento sulla disponibilità dell’impianto di rigassificazione nei periodi invernali, per il rischio di doverlo disconnettere in caso di condizioni meteo marine avverse. Abbiamo chiesto 150 giorni di proroga al commissario Giani, che ha ritenuto di rilasciarne 100, e noi faremo tutto il possibile per trovare un sito idoneo, cercandolo anche al di fuori dalla Toscana”. Così ieri Elio Ruggeri ad Snam Fsru Italia.
“L’indicazione geografica – ha aggiunto Ruggeri – è che il sito sarà nel Centro-Nord Italia per ragioni afferenti al sistema di trasporto del gas nazionale. Faremo del nostro meglio per rispettare i tempi, stavamo già lavorando in questa direzione, con 150 giorni avremmo avuto più spazio, ma cercheremo di comprimere il lavoro in 100 giorni”. Ruggeri ha anche evidenziato che “questa proroga, in nessuna maniera, inficia il nostro impegno a delocalizzare l’impianto dopo i primi tre anni nel porto di Piombino. L’autorizzazione è per stare tre anni in porto e non possiamo stare un giorno di più, indipendentemente da quando presenteremo il progetto della collocazione alternativa”.