La richiesta di aumento della capacità di rigassificazione del terminale galleggiante “FSRU Toscana” avanzata da OLT Offshore LNG Toscana S.p.A ha avuto parere favorevole della Regione Toscana. É previsto il passagio dagli attuali 3,75 miliardi di Smc annui fino a 5 miliardi di Smc annui al rigassificatore di Livorno.
Secondo quanto riportato l’aumento della capacità di rigassificazione non comporterà alcuna modifica impiantistica e avverrà solo tramite un maggior rendimento dei vaporizzatori e un’ottimizzazione della logistica. Infatti, non sono previste ulteriori variazioni nel numero degli accosti di navi metaniere, né variazioni della taglia delle navi autorizzate.
Il parere regionale viene ora rimesso nell’ambito della procedura di VIA statale per la definitiva pronuncia di compatibilità ambientale da esprimere da parte dello Stato. Il via libera della Regione è inoltre subordinato al rispetto di una prescrizione finalizzata al contenimento del rischio industriale sotto lo specifico controllo di ARPAT.
A marzo 2022, con la delibera n.329, la Regione Toscana ha espresso parere favorevole anche nel procedimento di VIA statale relativo alla richiesta di accosti aggiuntivi presentata dalla stessa azienda.
“Lo scenario internazionale, con la crisi russo-ucraina, ha portato ad un forte aumento della richiesta di rigassificazione – spiega il presidente della Regione Eugenio Giani – . Fino all’invasione dell’Ucraina, avvenuta il 24 febbraio scorso, il gas naturale importato dalla Russia rappresentava circa il 38% della domanda di gas italiana. In questo scenario di crisi, il gas naturale liquefatto ed i terminal di rigassificazione vengono ad assumere un ruolo centrale. L’aumento di capacità previsto per il terminal offshore collocato tra Livorno e Pisa porterà dal 5% al 6,5% il contributo di questo impianto al fabbisogno nazionale. La Toscana è centrale per l’indipendenza energetica del nostro Paese”.
“Lo sviluppo dell’utilizzo diretto del gas naturale liquefatto è coerente con la nostra pianificazione energetica – aggiunge l’assessora regionale all’ambiente Monni – e in sintonia con le politiche di riduzione degli inquinamenti e della pianificazione delle reti di trasporto. L’aumento della capacità di rigassificazione del terminale sarà ancora più preziosa se avverrà in tempi brevi. Le modifiche previste per rendere possibile l’aumento di capacità non incidono sull’ambiente circostante, né terrestre né marino e non aumentano il rischio di incidenti, anche se Arpat ha giustamente inserito negli atti una prescrizione in merito al rischio industriale” e il settore regionale Tutela della natura e del mare ha ribadito le prescrizioni precedenti, legate alla “Tutela del Tursiops truncatus”.
“Questa fase emergenziale – conclude l’assessora – ci impone di massimizzare l’autosufficienza nel ricorso al gas, ma l’obiettivo strategico regionale è emanciparsi da tutte le fonti fossili, gas incluso, e che è questo il motivo per il quale abbiamo appena istituito un piano della transizione che favorisca un’ordinata conversione verso le fonti rinnovabili che ci consentiranno di raggiungere prima possibile la neutralità carbonica”.
Il terminale “FSRU Toscana” è una struttura offshore galleggiante permanentemente ancorata al fondo marino. Si trova a una profondità di circa 120 metri, ubicata nel Mar Ligure a una distanza di circa 12 miglia nautiche dalla costa toscana, tra Livorno e Pisa.
A bordo del terminale, il gas naturale liquefatto (GNL), portato da navi metaniere, viene stoccato nelle cisterne, rigassificato e quindi inviato a terra tramite una condotta sottomarina che giunge al punto di approdo situato sulla riva del Canale Scolmatore, per poi collegarsi alla Rete Nazionale Gasdotti nel territorio del Comune di Collesalvetti (LI). Attualmente la capacità massima del rigassificatore di Livorno è di 3,75 miliardi di Smc annui e la capacità nominale di stoccaggio è di 137.100 mc di GNL.