E’ stato finalmente risolto, grazie all’attivita’ d’indagine del Corpo delle Capitanerie di porto – Guardia Costiera, il mistero dell’inquinamento da dischetti di materiale plastico riversatisi in grande quantita’ sin dalla settimana scorsa in piu’ tratti costieri del Mar Tirreno Centrale. Si tratta dei filtri fuoriusciti da un depuratore in prossimita’ della foce del Sele.
Dalle ulteriori verifiche sul depuratore sospetto, il personale della Guardia Costiera ha potuto accertare la fuoriuscita dei filtri che, a causa di un cedimento strutturale di una vasca dell’impianto, si sono riversati nel fiume Sele per poi confluire nel Mar Tirreno, dove, per effetto delle correnti, si sono distribuiti lungo le coste della Campania e del Lazio, fino a raggiungere il litorale meridionale della Toscana.
Mentre prosegue l’attivitĂ di accertamento sul sito, le informazioni finora acquisite – spiega ancora la Guardia Costiera – sono state comunicate all’AutoritĂ Giudiziaria di Salerno che ha assunto il coordinamento delle indagini, delegandole alla Capitaneria di porto di Salerno. Determinante è stata l’attivitĂ del personale del Nucleo Speciale d’Intervento (N.S.I.) della Guardia Costiera, coordinato dal Reparto Ambientale Marino (R.A.M.) cui il Ministro dell’Ambiente, Gian Luca Galletti, ha conferito mandato per fare luce sulla vicenda. Una volta assodata la natura di “filtri a biomassa adesa” utilizzati per la depurazione delle acque reflue – spiega ancora la Guardia Costiera – gli accertamenti dei militari, svolti in modo capillare sul territorio interessato, si sono orientati verso la conferma della principale ipotesi investigativa, ovvero che questi materiali fossero stati rilasciati da impianti di trattamento dei reflui attraverso lo scarico diretto in mare o nei corsi d”acqua che sfociano in esso.