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Ristoratore decide di restare aperto, multato da Carabinieri

Ristoratore

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Firenze, Momi El Hawi, ristoratore fra i leader della protesta #Ioapro1501, ha aperto per cena i suoi tre ristoranti in città, e nel ristorante Tito di via Baracca ha ricevuto la visita dei carabinieri che gli hanno elevato una multa da 400 euro.

Ma non è la prima volta che il ristoratore viene multato per la mancata osservanza delle norme anti Covid, quella di venerdì sera è infatti la nona multa negli ultimi due mesi.

“Siamo un centinaio a Firenze, mentre in Toscana siamo circa un migliaio, e in Italia non si contano, siamo decine di migliaia – ha detto Momi El Hawi durante un’improvvisata conferenza stampa alla quale erano presenti diversi giornalisti – Va bene così, loro devono eseguire il loro lavoro come anch’io voglio fare il mio”.

“Non siamo negazionisti, ha poi spiegato El Hawi – Stiamo facendo queste aperture per dare un messaggio al popolo, di rialzarsi: è l’ora di svegliarsi, tutti, e vedo che lo stanno facendo”.

Nel locale, aperto con il 30% dei posti disponibili, stavano cenando circa 30 persone, con in tavoli distanziati nel rispetto delle norme.

Il ristoratore Momi El Hawi ha aderito all’iniziativa nazionale #ioapro1501, i cui organizzatori avevano fatto circolare ina “Informativa rivolta a tutti gli esercizi commerciali aderenti alia iniziativa”, nella quale istruivano gli eventuali aderenti di tutte le implicazioni legali per chi avesse voluto aderire. a questa cosiddetta “disobbedienza gentile” in contrasto con la vigente normativa anti-covid.

“Qualora siate intenzionati a partecipare alia iniziativa che partirà venerdì 15 Gennaio 2021 – si legge nell’introduzione del documento – e quindi a   mantenere i Vostri locali aperti al pubblico, Vi comunichiamo qui di seguito,   alcune informazioni di massima inerenti i rischi legati al mancato rispetto dei  provvedimenti gemmativi, nonché il contenuto della  tutela legale che Vi sarà offerta”.

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