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Rossi a Vicofaro: “Versato mio contributo per lavori, lo facciano tutti”

Vicofaro

“Questa mattina sono tornato a Vicofaro da don Massimo Biancalani per far sentire la mia vicinanza dopo la decisione della Prefettura di Pistoia di chiudere il centro accoglienza migranti con la richiesta di adeguarlo alle normative vigenti. Ho versato il mio contributo per sostenere la realizzazione dei lavori e invito tutti i cittadini a farlo”. Lo afferma il presidente della Regione Toscana, Enrico Rossi, al termine dell’incontro con don Biancalani, parroco di Vicofaro, in provincia di Pistoia.

“L’esperienza di Vicofaro– prosegue- mi sta particolarmente a cuore perche’ non ha fini di lucro e perche’ negli ultimi tempi don Massimo e i ragazzi ospiti hanno subito attacchi ingiustificati e insulti”. Il ministro dell’Interno, Matteo Salvini, avverte Rossi, “che si scomoda ancora una volta contro don Biancalani, svolga il suo incarico con la dignita’ richiesta ad una carica istituzionale e si adoperi affinche’ sia la Regione Toscana a gestire l’accoglienza”. Nel corso della crisi migratoria del 2011, “la Regione seppe affrontare l’emergenza proponendo, assieme ai sindaci e alle associazioni del territorio, un sistema di accoglienza diffuso che ha mostrato efficacia ed efficienza”. Il presidente della Regione assicura che mobilitera’ “le Asl, gia’ impegnate nei controlli, per avere la certezza che tutte le strutture di accoglienza individuate dalle prefetture siano a norma”.

Per i centri di accoglienza dei migranti “esiste un problema di regolarità”. Ha aggiunto Rossi. “Faccio presente che sono state spesso le prefetture a individuare le strutture che accolgono, spesso con una gara, ed è bene che si facciano queste verifiche in tutta la Toscana, e non solo, in modo che ci sia dovunque la certezza che siano a norma. La differenza tra questa e altre strutture è che Vicofaro non ha fini di lucro e quindi merita una particolare attenzione e apprezzamento”. Rossi ha portato un suo personale contributo economico a don Biancalani e ha chiesto ai cittadini toscani di fare altrettanto, “perchè si facciano i lavori e gli interventi chiesti dai tecnici” (il costo si aggirerebbe sui 100mila euro) e poi è tornato a chiedere al governo una gestione “autonoma” dei centri di accoglienza, “com’era in passato. Quando la gestivamo noi, in prima persona, non c’erano tutti i problemi di adesso, e il numero degli immigrati non era inferiore”.

“Il centro non è chiuso. Stia tranquillo Salvini. Noi non ci fermiamo”. Lo ha detto don Massimo Biancalani, ai microfoni di Radio Capital. “Abbiamo avuto un’ngiunzione da parte della prefettura per la messa a norma del locale cucine del centro, dopo alcuni controlli dei vigili del fuoco – ha precisato don Biancalani -. E per il rischio incendi abbiamo trasferito 12 ragazzi in un’altra parte della struttura. Ma il centro non è chiuso, noi continuiamo con il nostro progetto. Alla domanda, se è casuale che il ministro Salvini abbia detto ”tempi duri per il prete che ama circondarsi di clandestini africani”, il sacerdote ha risposto: “Salvini è solito dire stupidaggini. Faremo i lavori di messa in sicurezza della cucina e ripartiremo con più forza. Stia tranquillo Salvini. Noi non ci fermiamo”.

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